Il cibo è il grande protagonista della tradizione natalizia italiana, non solo perché i giorni delle festività sono occasione di pranzi e banchetti luculliani, ma anche perché il cesto alimentare natalizio è uno dei regali più gettonati. Uno studio di Cia/Agricoltori Italiani evidenzia che il classico cesto delle eccellenze agroalimentari, italiane e non, è tra i preferiti da trovare sotto l’albero per più di 12 milioni di famiglie.
Date queste circostanze l’esposizione a rischi alimentari cresce notevolmente, in particolare a quelli derivanti da una conservazione non corretta degli avanzi, che può favorire la proliferazione di microrganismi patogeni.
Questi dati, inoltre, fanno ben capire quanto sia importante essere certi che quanto mangiamo o compriamo da regalare rispetti le norme e le leggi in vigore per non incappare in frodi alimentari, che consistono nella produzione e nel commercio di alimenti che non rispettano le leggi in vigore nel settore eno-gastronomico.
TÜV Italia, filiale italiana del gruppo TÜV SÜD, uno degli enti di certificazione più importanti al mondo, ha elencato sei buone pratiche e accorgimenti da seguire per evitare sprechi di cibo e non correre rischi.
1. Controllare sempre l’etichetta
In fase di acquisto è importante leggere attentamente l’etichetta per conoscere tutti gli ingredienti contenuti nel prodotto, in particolare per individuare eventuale presenza di allergeni. Per evitare sofisticazioni alimentari le attività di testing sugli alimenti (da eseguire prima della loro commercializzazione) sono un importante strumento a tutela del consumatore.
2. Fare attenzione ai cibi freschi
È importante non eccedere con i quantitativi della spesa soprattutto nel caso di alimenti freschi e deperibili. Questi, che comprendono latte e latticini, carne, pesce, uova, salse e creme a base di uova crude, hanno una shelf-life (la cosiddetta vita commerciale del prodotto) di breve durata e per le loro caratteristiche costituiscono un terreno favorevole alla crescita dei microrganismi patogeni.
3. Non riempire eccessivamente il frigorifero
Evitare di riempire eccessivamente il frigorifero: se gli alimenti sono troppo vicini o ancor peggio compressi, si ostacola il circolo d’aria al suo interno che consente il raffreddamento e la conservazione dei cibi. Per lo stesso motivo, è bene anche non comprare o preparare più pietanze del necessario.
4. Dopo la cottura, non lasciare i piatti a temperatura ambiente
Se vengono preparati in anticipo dei piatti cotti, è importante non lasciarli a lungo a temperatura ambiente: è necessario raffreddarli velocemente e poi riporli in frigorifero. Inoltre, non conservare avanzi che siano rimasti a temperatura ambiente oltre le 4 ore.
5. Conservare correttamente gli avanzi in frigorifero o freezer
Dopo il pasto gli avanzi possono essere conservati in frigorifero per 2 o 3 giorni massimo, ma è necessario collocarli in contenitori puliti e chiusi, e posizionarli nei ripiani alti del frigorifero. Se si intende congelare gli avanzi, è bene evitare l’utilizzo di carta, cartone o vaschette di alluminio, preferendo invece contenitori chiusi adatti al contatto con gli alimenti e al congelamento.
6. Scongelare gli avanzi in modo corretto
Lo scongelamento degli avanzi va fatto in frigorifero oppure in acqua fredda all’interno di un contenitore chiuso, per non eliminare i nutrienti dall’alimento con l’azione dell’acqua. In alternativa si può cuocere direttamente l’alimento congelato.
La bromatologia e l’analisi dei residui, unitamente alla verifica della presenza di DNA estranei, sono fondamentali per scoprire eventuali frodi”, spiega Marco Santovito, Customer Service Food – Food Contact dei laboratori pH di TÜV Italia. “La bromatologia è la scienza che studia la composizione, le caratteristiche e le proprietà chimiche, chimico-fisiche e fisiche degli alimenti. Rientra negli interessi della bromatologia, per l’appunto, lo studio dei metodi di indagine rivolti a svelare sia frodi e sofisticazioni alimentari, sia contaminazioni da additivi illeciti o da sostanze tossiche.