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“Singapore, vado a Singapore”… Nei consigli di viaggio, niente chewing gum

“Singapore, vado a Singapore”… Nei consigli di viaggio, niente chewing gum

Redazione

“Singapore, vado a Singapore”… cantavano i Nuovi Angeli negli anni ’70.

A distanza di 50 anni, questo luogo situato nel sud est asiatico, sulla punta estrema della penisola malese, continua ad essere un punto di richiamo, non soltanto a livello commerciale, ma anche turistico. Singapore è una delle città più cosmopolite della Terra, con un ruolo importantissimo in questi ultimi anni, dal punto di vista finanziario.

L’occasione per scrivere di Singapore mi è data dal viaggio in quei luoghi, di Andrea Biandrino, Conduttore TV e Direttore del nostro blog, che proprio in questi giorni, è rientrato a Milano…

Il suo racconto è entusiasmante, certamente non è così frequente la possibilità di poter raggiungere l’altra parte del mondo e venire a conoscenza di un popolo e ambienti lontani, dalle tradizioni e culture diverse.

Andrea racconta alcuni dei momenti salienti del viaggio è la prima cosa che ci dice, (come consiglio), è che: ” Sembra strano, ma la prima domanda che ti fanno ai controlli in aeroporto, è che è vietato importare nel Paese, gomme da masticare, che sono proibite su tutto il territorio della Repubblica. Il motivo è molto semplice: i chewing gum sono stati vietati dal Governo per risparmiare sulle spese di pulizia di strade e marciapiedi. Un’altra cosa fondamentale è che i pedoni non possono attraversare fuori dalle strisce o gettare i rifiuti per terra. Certo, la buona educazione lo prevede anche da noi, ma se ci provi a Singapore, si rischia una multa da 300 euro.

Non ci si può fermare in strada a chiacchierare in gruppo, ballare e ascoltare musica in strada.

È vietato stare nudi in casa (senza tapparelle abbassate) e fumare all’aperto (meglio farlo solo dove ci sono i posacenere) mentre è obbligatorio tirare lo sciacquone dopo aver utilizzato le toilettes pubbliche. Esiste anche il divieto di mangiare e bere in metropolitana e in particolare, non si possono trasportare i “durian” (uno dei frutti tipici, dall’odore forte e sgradevole) senza l’apposita confezione sigillata”.

Il consiglio che ci da’ Andrea, quindi, prima di partire per Singapore, è che sia meglio informarsi, non tanto sulle meravigliose location turistiche o paesaggistiche, ma, soprattutto, sui divieti esistenti, perché alcuni di questi possono costare multe da migliaia di dollari o, in casi estremi, anche qualche giorno di prigione.

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Il viaggio a Singapore, naturalmente, è affascinante, tutto rimanda alla Storia e alle tradizioni con un misto di avanguardia e caos, che a volte può veramente spiazzare, così come le piogge improvvise, torrenziali e costanti.

Questa città affascinante, dove il 50% della popolazione è immigrata, ospita importanti eventi internazionali, come in questi giorni, all’interno dell’Expo, la Fiera del Food&Hotel Asia, il più importante di questo continente, dedicato all’accoglienza turistica è ai settori dei prodotti alimentari e delle bevande e alla fine di agosto, la ventesima edizione dell’ITALIAN FESTIVAL, presentato dell’Ambasciata italiana a Singapore e che ha visto la partecipazione, finalmente in presenza, dei Manetti Bros, con il loro Diabolik, come film di apertura.

Un altro aspetto importante di Singapore è che, a quanto pare, nella città-Stato a sud della Malesia, in meno di un decennio, salirà la percentuale dei ricchi e potenti, con una percentuale superiore a quella degli Usa e della Cina, ponendo lo status economico della popolazione in un “porto sicuro” per i propri capitali. Naturalmente, anche qui le imprese sono state messe a dura prova dal Covid e dalle restrizioni, ma nello stesso tempo, la crisi ha contribuito a stimolare l’arrivo di espatriati e di denaro cinese e a continuare ad essere appetibile sotto gli aspetti del Turismo internazionale.


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