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Sfiorata la crisi fra USA e Argentina

Sfiorata la crisi fra USA e Argentina

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Un aereo militare Usa atterra in Argentina con un carico non completamente dichiarato. Le autorità intervengono, sfiorata la crisi fra i due Paesi. Sembrava che i requisiti per un grande incidente diplomatico fra Stati Uniti e Argentina ci fossero tutti. Alla base della controversia un viaggio aereo da Nord Carolina a Buenos Aires. Il velivolo di proprietà delle forze di sicurezza statunitensi doveva trasportare materiale e personale che in Argentina avrebbe dovuto impartire al Geof (Grupo Especial de Operaciones Especiales de la Policia Federal) corsi di perfezionamento per la lotta al terrorismo. Sarebbe dovuta andare così se non fosse che una volta atterrato all’aeroporto di Ezeiza, il carico trasportato dall’aereo non corrispondeva in tutto e per tutto alla lista che l’ambasciata Usa aveva precedentemente consegnato ai funzionari del ministero degli Esteri argentino. Da lì il sequestro del materiale e l’annullamento momentaneo delle operazioni.
Ma cosa c’era di tanto importante nell’aereo? Stando ai racconti dei giornalisti presenti, all’interno del Boeing C17 Usa c’erano diverse chiavi usb dal contenuto segreto, casse metalliche e una valigetta che ha incuriosito molto i controllori argentini (soprattutto perché non era stata inserita nell’inventario) che l’hanno aperta e ispezionata. Ma non è stato facile per gli uomini della sicurezza argentina controllare il contenuto della valigia. Addirittura per evitare che si curiosasse al suo interno un soldato statunitense si è suduto sopra la scatola per sei ore. A nulla è valso il suo sforzo, però. Una volta aperta la valigia ha svelato il suo contenuto, piuttosto ingombrante: sostanze stupefacenti come Epinefrina, morfina e molti altri sedativi ipnotici ad effetto immediato, oltre ai relativi antidoti.
Non solo droga
. Nella valigia le forze argentine hanno anche trovato strumenti per la trasmissione dati e per la decriptazione di file. Un “fatto insolito” come hanno voluto far sapere i funzionari argentini che dopo la scoperta si sono ritirati nei loro uffici insieme al ministro per gli Affari Esteri, Hector Timerman, presente ad ogni fase della perquisizione.Ma la tanto temuta crisi diplomatica in ogni caso è stata solo sfiorata. Ad entrambi i governi, infatti, non conviene creare confusione, tensione e polemica con una nazione, gli Usa, che nell’area del Cono Sur del continente già non godono di grande stima.
“Non esiste nessun tipo di incidente diplomatico” si è affrettato a far sapere il capo di Gabinetto argentino Anibal Fernandez “è stato solo un fraintendimento” ha aggiunto. Ciò nonostante Washington si è affrettata a chiedere l’immediata restituzione del materiale posto sotto sequestro.
“E’ stato solo un malinteso “ha confermato Matthew Rooney, responsabile per la politica economica regionale del Dipartimento di Stato. “Si trattava di un’attività di formazione da parte degli Usa stabilita da diverso tempo con il governo argentino. Che ci siano stati dei problemi con le lettere di trasporto non ci sono dubbi ma queste cose le risolviamo presto perché non esiste volontà di importare materiale indebito in Argentina“.
Da sempre Washington organizza corsi di formazione antiterrorismo in altri stati. Mai però si è consumato un controllo minuzioso dei materiali trasportati dai loro aerei come quello avvenuto nei giorni scorsi in Argentina.

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