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Prato: 11 mln di evasione e 450 tonnellate di tessuti irregolari

Prato: 11 mln di evasione e 450 tonnellate di tessuti irregolari

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I militari della Guardia di Finanza di Prato hanno portato alla luce due distinti sistemi fraudolenti perpetrati da altrettante aziende cinesi, che avevano però una matrice caratteristica comune: spostare l’attività da una ditta all’altra per evitare il fisco. I finanzieri hanno constatato in un caso un’evasione fiscale per 11 milioni di euro e nell’altro sequestrato oltre 450 tonnellate di tessuti irregolari, e scoperto 8 lavoratori in nero.
Il Nucleo di Polizia Tributaria ha scoperto un imprenditore cinese, di 60 anni, commerciante di prodotti di abbigliamento che, nel corso del triennio 2007/2010, ha evaso oltre 11 milioni di euro di tasse. L’imprenditore, venuto a conoscenza dell’azione del Fisco nei suoi confronti, dopo aver ricevuto una cartella esattoriale per omessi versamenti Iva, Irpef, Irap e tributi locali per l’anno 2007, al fine di eludere la pretesa erariale ha cessato l’impresa aprendone contestualmente un’altra, intestata alla moglie. I militari, attraverso l’analisi della pur frammentaria documentazione contabile e, soprattutto, attraverso l’utilizzo delle indagini finanziare, hanno dimostrato che in realta’ la nuova ditta era la mera prosecuzione di quella cessata.
Infatti, ambedue le aziende oltre ad aver la medesima sede legale, utilizzavano lo stesso stand espositivo, intrattenevano i rapporti commerciali con i medesimi clienti e fornitori, sia in Italia che all’estero, e utilizzavano promiscuamente i conti correnti intestati alle due ditte. Le Fiamme Gialle hanno così accertato un’evasione di circa 7,5 milioni di euro, relativa a vendite non fatturate, e di oltre 4 milioni tra Iva e Irap. L’imprenditore è stato denunciato per frode fiscale.
In una distinta operazione, invece, i militari della Compagnia, hanno sequestrato in una ditta cinese 15.000 rotoli di tessuto, pari ad oltre 2 milioni di metri quadri, completamente privi di etichettatura. Nella ditta erano presenti, intenti a lavorare, dieci operai, tutti cinesi, di cui 8 completamente in nero tra i quali tre privi del permesso di soggiorno. I baschi verdi, oltre a sequestrare la merce e ad avviare un controllo di natura fiscale, hanno denunciato all’autorità giudiziaria 5 cinesi, di cui 2 responsabili per sfruttamento dell’immigrazione clandestina e 3 per violazione della legge Bossi-Fini.

Yulia Shesternikova

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