In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebra ogni anno il 10 ottobre, Uber Eats condivide alcuni consigli su come affrontare il delicato rapporto tra cibo e psiche. Una relazione profonda ed intrinseca, che parte dalla nostra alimentazione quotidiana, tra diete e scelte alimentari. Un forte legame, quello tra cibo ed emozioni, confermato dal sondaggio condotto da Uber lo scorso marzo che vedeva le mura di casa propria come il luogo preferito per mangiare, con un 41% di preferenze per il cibo a domicilio, motivato da una migliore qualità del tempo.
Nel cogliere l’importanza e la sostanza di questo rapporto, spiegano gli esperti della Harvard Medical School, sono state messe a confronto due diete tradizionali, mediterranea e giapponese – ricche di verdure, frutta, cereali e pesce – con quella ‘occidentale’, dove sono invece gli zuccheri a farla da padrone. Il risultato è che chi segue una dieta tradizionale ha un rischio inferiore tra il 25 e il 35% di cadere in depressione rispetto alla dieta occidentale.
Una condizione riscontrata anche nei più piccoli, come riporta l’American Journal of Public Health: esiste una relazione significativa tra modelli dietetici malsani e una peggiore salute mentale nei bambini e negli adolescenti; c’è una forte relazione tra una dieta di qualità e una migliore salute mentale.
Sin dalla nascita il rapporto che abbiamo con il cibo è intrinsecamente legato alla nostra esperienza affettiva. Proprio per questo può accadere che il nostro stato emotivo influisca sul modo in cui gestiamo la nostra alimentazione”, commenta la dottoressa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e Supervisore Clinico di Unobravo, servizio di psicologia online e Società Benefit, che qui di seguito fornisce alcuni consigli per migliorare il proprio rapporto tra cibo e psiche.
Ascolta le tue emozioni. Spesso fatichiamo a definire chiaramente ciò che ci provoca malessere e finiamo per riversare la nostra sofferenza sul cibo. E’ importante dare un nome alle nostre emozioni.
Esprimi ciò che provi. Circondiamoci di persone pronte ad accogliere la nostra fragilità e che facciano il tifo per noi, sostenendoci senza mai giudicarci.
Sii ciò che sei senza paura. Può nascere l’esigenza di evitare situazioni sociali che ci espongono allo sguardo degli altri nei momenti in cui ci sentiamo vulnerabili. Il nostro rapporto con il cibo non ci definisce. Siamo tante altre cose.
Se ne senti il bisogno rivolgiti a un esperto. Il supporto di uno psicologo può rappresentare davvero una svolta nei momenti difficili che tutti affrontiamo nel corso della vita. Non esitiamo mai a chiedere l’aiuto di cui sentiamo di avere bisogno!
In quanto al cibo, come regolarsi? Mens sana in corpore sano, ecco alcune dritte pubblicate dalla prestigiosa istituzione inglese Mental Health Foundation.
Mangia regolarmente. Questo può impedire al livello di zucchero nel sangue di scendere, il che può farti sentire stanco e di cattivo umore.
Rimani idratato. Anche una lieve disidratazione può influenzare l’umore, il livello di energia e la capacità di concentrazione.
Il giusto equilibrio di grassi. Il cervello ha bisogno di grassi sani per continuare a funzionare bene. Si trovano in alimenti quali olio d’oliva, noci, semi, pesce grasso, avocado, latte e uova. Evitare i grassi trans, che si trovano spesso negli alimenti trasformati o confezionati, poiché possono essere dannosi per l’umore e la salute del cuore.
Più cereali integrali, frutta e verdura. Contengono le vitamine e i minerali di cui il cervello e il corpo hanno bisogno per stare bene.
Includi alcune proteine ad ogni pasto. Contengono un aminoacido che il cervello usa per aiutare a regolare l’umore.
Prenditi cura della salute intestinale. Riflette lo stato di salute e può accelerare o rallentare se si è stressati. Il cibo sano per l’intestino include frutta, verdura, legumi e probiotici.
La caffeina può influenzare l’umore. Può causare problemi di ansia e sonno, soprattutto se bevuta prima di coricarsi. Si trova nel caffè, nel tè, nella cola, nelle bevande energetiche e nel cioccolato.