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La Russia deve far presto a progettare il suo drone

La Russia deve far presto a progettare il suo drone

Redazione

Le fabbriche militari russe hanno iniziato a progettare un proprio aereo a pilotaggio remoto. I lavori sono al momento segreti, anche se gli esperti suppongono che possa trattarsi di mezzi d’assalto non pilotati simili alle macchine americane Predator.

Oggi la sfera d’applicazione degli aeromobili a pilotaggio remoto (APR) è molto più ampia. Si è interessati soprattutto all’utilizzo degli APR negli attacchi militari, cioè negli assalti sulle forze umane e le apparecchiature del nemico.

I droni americani della famiglia Predator sono stati ampliamente utilizzati dagli USA e dagli alleati in Iraq, così come nelle operazioni antiterroristiche in Pakistan e Yemen. A partire dal 2004 i mezzi non pilotati hanno condotto lungo il territorio del Pakistan oltre 260 attacchi d’assalto. La progettazione di mezzi APR con scopo d’assalto viene portata avanti in Paesi come Israele, Cina, India e Sud Africa. La Russia, è ovvio, non può rimanere sul ciglio del progresso tecnologico-militare. Gli esperti si esprimono su chi potrà occuparsi dello sviluppo del progetto e delle caratteristiche che esso dovrà avere. Si parla di due probabili società, osserva l’esperto di sistemi aerei a pilotaggio remoto Dennis Fedutinov:

In Russia, la progettazione dei sistemi aerei a pilotaggio remoto della classe degli americani Predator è affidata a due società: la pietroburghese “Tranzas” e la kazaka “Sokol”. Entrambe hanno vinto il tender emesso dal Ministero della Difesa russa lo scorso anno. Al momento sono in costruzione due mezzi, uno dei quali è vicino per

dimensioni al Predator americano. Il primo ha una massa di circa una tonnellata, il secondo è simile all’americano Predator B, all’incirca 4,5-5 tonnellate.

Le caratteristiche degli APR russi che il Ministero della Difesa vorrebbe costruire rimangono segrete. Gli esperti suppongono che i costruttori cercheranno di avvicinarsi agli apparecchi già in uso nel resto del mondo, cioè saranno analoghi agli altri sistemi non pilotati, osserva il redattore della rivista Nacionalnaja Oborona Igor Korotčenko:

La cosa importante è la possibilità di effettuare voli di molte ore, selezionare gli obiettivi, garantire un pilotaggio remoto da parte di operatori che si trovano ad alcune migliaia di chilometri di distanza dal veicolo. Chiaro che serve un canale satellitare e dei mezzi di comunicazione. Per quanto riguarda le armi d’assalto, la questione non è ancora risolta. Credo che in Russia i sistemi aerei a pilotaggio remoto saranno impiegati soprattutto nella regione del Caucaso del Nord per il monitoraggio della situazione e l’annientamento dei gruppi di banditi.

Negli ultimi anni, l’aeronautica mondiale sta sviluppando proprio questa linea e ora la Russia deve fare tutto in tempi rapidi. Il costo dei mezzi non pilotati è inferiore a quello degli aerei pilotati, questi mezzi possono rimanere in volo decine di re, il che non è possibile con i mezzi pilotati. Il vantaggio principale comunque è che essi permettono di salvaguardare la vita del pilota, proprio perché coloro che guidano il mezzo restano a terra.

Voce della Russia

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