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Edificare il sentimento attraverso l’aptica: l’arcobaleno sensoriale al Museo Tattile di Varese

Edificare il sentimento attraverso l’aptica: l’arcobaleno sensoriale al Museo Tattile di Varese

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Quello che ti chiedo/ è che la corporea/ passeggera assenza,/ non sia per noi dimenticanza,/ né fuga, né mancanza:/ ma che sia per me/ possessione totale/ dell’anima lontana,/ eterna presenza
(P. Salinas, 1939)

Si apre il cuore della sinfonia dopo un minuto e ventisei secondi d’ascolto, al Museo Tattile di Varese. Allestita entro Villa Baragiola nel quartiere di Masnago, inaugurata lo scorso 16 Aprile presso l’ex-seminario arcivescovile suddetto e distante circa un’ora da Milano, l’edificante esperienza d’apprendimento multisensoriale fortemente voluta dall’Associazione Controluce Onlus e dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti della sezione varesina – con il patrocinio della Provincia stessa nonché della Regione Lombardia – è un viaggio meraviglioso al di là delle barriere fisiche, mentali e strutturali, una rivelazione da cogliere e custodire grazie all’apporto di strumenti tiflotecnici aggiornati; è una tenera emozione che con l’ausilio dell’esplorazione aptica può essere nel tempo rievocata come luogo d’immaginazione e poesia, casa interiore dell’anima al confine fra linguaggio, silenzio e sinestesia.
Si schiude dunque l’orizzonte percettivo delle arti applicate, dell’archeologia, della storia e dell’ambiente in cui esperiamo; e se a tali esperienze propriocettive e cinestetiche dovrebbe convergere il più possibile ogni realtà museale italiana ed estera, è tuttavia importante specificare che il Progetto culturale di Varese si propone al fruitore come ampliamento dei Musei Tattili di Madrid ed Ancona (orientati piuttosto allo studio ed alla comprensione della scultura), nonché come climax percettivo d’un itinerario illuminante di edificazione sensoriale: reificazione dei concetti e pensiero simbolico sono il vento ed il lume, opposti punti cardinali per l’orientamento. La reciprocità degli stessi è già una fondamenta.

Come il vento è invisibile, pur dando
la sua vita alla candela.
Come la luce è
quieta, fissa, immobile,
fungendo da centro che non vacilla mai
al tremulo corpo
di fiamma che trema
[…]”

Percorso enciclopedico tridimensionale dedicato a chiunque desideri sfogliare le pagine multicolori della sapienza, il Museo Tattile di Varese è diviso in sezioni: in esse l’esperienza estetica dei bimbi e degli adulti non vedenti, ipovedenti e normovedenti, è progressiva ed organizzata – egualmente tripartita – secondo il metodo di analisi dell’immagine artistica che Erwin Panofsky teorizzava negli anni Trenta del secolo scorso (“Iconografia e iconologia”, 1962); percezione, cognizione, significazione del volume da esplorare, e l’esterno sarà interiore. Al buio della conoscenza le carezze svelano l’inaccessibile, misurano come ali il sentimento delle forme, architetture geometrico-morfologiche e particolari caratteristici delle stesse – come “una guglia, una colonna, un arco a sesto acuto, una volta”, resi attraverso una serie di riproduzioni plastiche – e modelli geografici dalla forma nonché dalla texture intuitiva; l’orografia del terreno e l’alveo di un fiume, un porto, un ponte ed un aeroporto, sono sfaccettature della Visione, assi portanti della casa di luce da costruire dove s’infrangono, originandosi, le sensazioni.

Come è la stella,
presente e sicura,
senza voce e senza tatto,
nel cuore aperto,
sereno, del lago
[…]”

Dall’analisi preiconografica all’interpretazione iconologica, dallo sfioramento alla cristallizzazione nella memoria dei volumi percepiti, profondamente oltre la funzione mnestetica della triade esperienziale panofskiana (E. Panofsky, in T. Lancioni, “Il senso e la forma”, 2001); dall’esplorazione aptica di modelli archeologici lignei raffiguranti alcuni siti di rilevanza mondiale e vestigia di antiche civiltà, alla ricognizione tattile di guide turistiche tridimensionali provviste d’indicazioni in segnografia Braille e semplificazione in assi principali. Il viaggio sensoriale prosegue quindi sulle vie d’acqua e mulini – peculiarità territoriali della policentrica Provincia di Varese – e sfocia poi nel dedalo multisensoriale, installazione permanente destinata ai normovedenti; si edifica integrazione, fantasia ed emozione, nei Laboratori personalizzati. Nello splendore dei Librivivi la notte ha un dolce suono e mille pagine da colorare: non è “dimenticanza, né fuga, né mancanza”, ma arcobaleno da creare.
Dopo un minuto e ventisei secondi, al Museo Tattile di Varese, si apre il cuore della tua sinfonia: se è buio puoi vedere perché Senti, eterna presenza. Se senti è perchè abiti il tuo nido di luce.

Quello che ti chiedo
È solo che tu sia
anima della mia anima,
sangue del mio sangue
dentro le vene.
Che tu stia in me
come il cuore
mio che mai
vedrò, toccherò
e i cui battiti non si stancano mai
di darmi la vita

http://www.youtube.com/watch?v=HbusXXvpwyQ

Giada Eva Elisa Tarantino

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Desidero ringraziare la Dott.ssa Livia Claudia Cornaggia.

mail: associazione@controluceonlus.org

http://nuke.controluceonlus.org/Museotattile/tabid/477/Default.aspx

http://www.trenord.it/it-it/servizi/motore-orario

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