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Effetti del latte sul nostro organizmo

Effetti del latte sul nostro organizmo

Redazione

Agli inizi degli anni novanta, il pediatra statunitense Benjiamin Spock affermava: “Fino a due anni i bambini dovrebbero essere alimentati con latte materno. Dopo i due anni, dimenticate ogni tipo di latte!”. E fu così il caos. Il Dr. Spock aveva dato il via ad una vera e propria rivoluzione delle idee in materia di alimentazione enumerando i disturbi e i rischi in cui ci possiamo imbattere assumendo latticini quotidianamente.
Ebbene, le leggi della natura sono inderogabili: Così come la mucca nutre il suo vitello con il latte, così il latte materno è indispensabile al neonato nei primi anni di vita. È curioso che si sia giunti a pensare che l’essere umano necessiti di latte di vacca per crescere. Sarebbe come pensare che ad un vitello serva il latte materno per diventare grande e forte.
Di tutti i mammiferi, l’uomo è l’unico che si avvale del consumo di latte anche dopo lo svezzamento. Il problema è che non potendosi nutrire di latte materno nell’arco di una vita, di certo bere il latte di mucca non rappresenta una soluzione. Il vitello beve il latte vaccino per crescere e per diventare una mucca in futuro. L’uomo deve poter bere latte materno per assumere le sostanze fondamentali alla sua specie, quelle necessarie a divenire un uomo. Resta da capire come si siano confuse le parti in causa.
La donna nella società moderna ha assunto gradualmente un ruolo di maggiore rilevanza ricoprendo posizioni attive e di spicco nel mondo del lavoro al pari degli uomini. In aggiunta, il desiderio di emancipazione si è spinto fino a creare paure legate agli inestetismi causati dall’allattamento. Questo ha fatto in modo che molte madri rinunciassero ad allattare per ragioni di tempo affidandosi al latte in polvere fortemente pubblicizzato sia dalle industrie produttrici di latte sia dagli stessi medici. Si è venuta a creare così una vera e propria icona. Il latte come alimento prezioso è un’ operazione di marketing. Ecco svelato l’equivoco.
Infatti, gli svantaggi dell’assunzione del latte vaccino sono enormi.
Innanzitutto, se una madre allatta il proprio bambino ha la possibilità di trasferire un alimento ricchissimo di nutrienti necessari direttamente “dal produttore al consumatore”, senza l’intervento chimico delle fabbriche. Una madre sana produce un latte sempre fresco, totalmente privo di batteri nocivi. Il latte vaccino, invece, deve subire un processo di pastorizzazione a temperature elevatissime per fare in modo che tutti gli organismi nocivi vengano distrutti. Questo processo però finisce per interessare anche le sostanze “buone” del latte come le vitamine.
Il latte vaccino e il latte materno presentano una composizione fortemente differente dovuta ai differenti scopi per cui quel latte viene prodotto. Il latte materno contiene sostanze volte a immunizzare dalle infezioni respiratorie e intestinali il neonato e, inoltre, contiene l’esatta quantità di fosforo necessaria al suo sviluppo cerebrale. Il neonato, infatti, sviluppa come primo organo il cervello mentre il bovino sviluppa la struttura ossea. Conseguentemente, la quantità di lattosio contenuta nel latte materno è doppia rispetto a quella contenuta nel latte vaccino. È proprio una tale composizione nutrizionale a garantire nel bambino uno sviluppo cerebrale rapido, nettamente più veloce rispetto a quello del vitellino. Il latte di mucca contiene, invece, moltissima caseina, tre volte in più di quella contenuta nel latte umano. La caseina è una proteina che nello stomaco umano, a contatto con i succhi gastrici, “caglia” formando un composto che favorisce i processi di putrefazione intestinale e l’aumento di muco dell’apparato digerente.
Come accennato in precedenza, il cervello del neonato si sviluppa più velocemente, mentre il vitello ha un accrescimento fisico molto superiore e molto più rapido di quello del bambino. Basti pensare che un bambino gattona a circa otto mesi di vita mentre il vitello entro le prime ore dopo la nascita è già in grado di reggersi sulle sue zampe. Una diversa necessità di accrescimento fisico spiega, dunque, perché il latte vaccino contiene proteine fra il 3,5% e il 5% contro l’1,2% del latte umano. Assumere latte vaccino per un essere umano significa assumere una quantità smodata di proteine, di molto superiore al suo fabbisogno. La medicina insegna che un essere umano si avvale di fegato e reni per eliminare i prodotti del metabolismo proteico, assumendo latte vaccino,quindi, sono propri questi organi ad essere fortemente sovraccaricati.
A questo proposito, è importante ricordare che ogni alimento ha un valore nutritivo connesso alla capacità di essere assorbito da parte di un organismo. Non basta che il latte vaccino sia ricco di sostanze nutritive, per essere utile: è necessario che il nostro corpo sia predisposto per accoglierlo.
Per esempio, il tanto declamato e pubblicizzato “calcio per le ossa!” contenuto nel latte vaccino in realtà è mal assimilato dall’uomo in quanto è associato a percentuali troppo elevate di fosforo e di caseina. L’effetto dell’overdose di calcio all’interno del corpo umano è il seguente: il calcio indurisce le arterie, si annida nelle articolazioni provocando artriti e contribuisce alla formazione di calcoli renali. Diversi studi dimostrano che possa provocare addirittura osteoporosi e problemi legati all’apparato respiratorio, soprattutto nei bambini i quali hanno prodotti enormi risultati di guarigione eliminando il latte vaccino dalla loro dieta.

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