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Distributori automatici con cibi sani e di qualità: a Milano parte il progetto EAT

Distributori automatici con cibi sani e di qualità: a Milano parte il progetto EAT

Redazione

Alimentazione sana: e se dai distributori automatici potessimo scegliere cibi più sani? La caratteristica di queste macchinette che oramai ci troviamo in ogni dove, si sa, è quella di renderci disponibili snack di ogni genere dal dubbio valore nutritivo e bevande di ogni sorta ben lontane dall’essere salutari. Ora, però, il Gruppo ospedaliero San Donato si è messo in testo un ambizioso progetto che punta a cambiare le abitudini alimentari degli abitanti di Milano.

xdistributore-cibi_sani.jpg.pagespeed.ic.cuuVNGf7FiKx1Af3-sKzSi tratta di “Eat, Alimentazione sostenibile“, un’iniziativa che coinvolgerà non solo i 18 ospedali della holding, tra cui il policlinico fondato da Rotelli nel 1969 e il San Raffaele, ma tutta la città Milano, a partire dalla principali stazioni della metropolitana, con distributori di snack sani (frutta, verdura, yogurt) e un servizio di catering con menù composti da ricette approvate dai nutrizionisti del gruppo (e presto anche un ristorante marchiato “Eat” presso la casa di Cura privata La Madonnina).

Com’è nato il progetto – L’idea nacque nel 2009 come acronimo di “‘Educazione alimentare teenagers” da un’intuizione dei nutrizionisti dell’Irccs Policlinico San Donato. Lo scopo era quello di entrare nelle scuole e parlare ai giovani di 12/13 anni spiegando loro l’importanza di sostituire le merendine tradizionali, ricche di grassi e zuccheri, con snack sani a base di frutta e verdura, e invitandoli a fare sport.

In due annispiega Gilda Gastaldi Rotelli, ideatrice di “Eat” – la percentuale di bambini obesi si è ridotta del 10%“.

Di qui l’idea di coinvolgere nel progetto un pubblico più ampio, fatto anche di adulti, prima con i distributori a marchio ‘Eat’ collocati in alcuni ospedali (non solo quelli del gruppo, ma anche il Niguarda, il San Carlo e l’Auxologico), uffici (quelli di D&G in corso Concordia, la Camera di commercio in via Meravigli e l’Inps in piazza Missori), scuole e palestre tra la Lombardia e l’Emilia Romagna.

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Un’idea buona, a quanto pare, che già a Chicago aveva visto un primo abbozzo con il Farmer’s Fridge e che, partendo dagli ospedali, potrebbe avere una marcia in più per valorizzare il concetto di prevenzione. Voi cosa ne pensate?

di Germana Carillo

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