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Deportazione Hana Shalabi

Deportazione Hana Shalabi

Redazione

Sull’espulsione di Hana Shalabi nella Striscia di Gaza Addameer lamenta la mancata possibilità di fare visita alla detenuta e qualsiasi comunicazione in merito all’accordo.
Le pressioni, data la sua grave condizione fisica, le restrizioni alle visite dei medici e degli avvocati di Hana Shalabi hanno senz’altro rapp…resentato dei metodi di coercizione. Inoltre ci sono serie preoccupazioni circa la disponibilità e la disposizione di cure mediche adeguate per il trasferimento.
Addameer aggiunge che Hana Shalabi merita il massimo rispetto per la fermezza dimostrata durante il suo sciopero, ma, nonostante il suo rilascio dalla detenzione amministrativa debba essere accolto positivamente, è necessario mettere in evidenza le preoccupazioni riguardo gli aspetti dell’accordo che sono fondamentalmente in contrasto con il diritto internazionale. Il rilascio di Hana Shalabi è subordinato all’espulsione per un periodo di tre anni nella Striscia di Gaza, che, pur essendo parte di Territori Palestinesi Occupati (OPT), è isolata dal resto dei territori palestinesi da parte di Israele. Pertanto, non essendoci libertà di movimento né per lei né per la sua famiglia,questa deportazione rappresenterebbe un’estensione del suo isolamento dalla sua casa e dalla propria famiglia .

Vi sono numerosi e analoghi esempi di accordi riguardo il trasferimento forzato o la deportazione dei prigionieri politici o “ricercati” palestinesi . Più di recente, durante lo scambio di prigionieri dello scorso ottobre 2011, 18 prigionieri dalla ‘Cisgiordania’, compresi quelli di Gerusalemme Est, sono stati deportati nella Striscia di Gaza per un periodo di tre anni, mentre 146 per un anno – questo come condizione per il loro rilascio. Altri 41 prigionieri sono invece stati deportati al di fuori dei ‘territori palestinesi occupati’. In passato agli espulsi nella Striscia di Gaza per brevi periodi non necessariamente è stato permesso di tornare a casa.

I termini di queste deportazioni violano l’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra che vieta i trasferimenti forzati . Deportazioni o trasferimenti illegali rappresentano una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra (GC IV) e sono classificati come uno dei crimini di guerra più gravi e, data la forte asimmetria di potere, in contrasto con lo spirito degli articoli 7, 8 e 47 della IV GC in merito all’inviolabilità delle protezioni previste dalla Convenzione.

Il trasferimento di Hana Shalabi dal Meir Hospital al centro medico del’ IPS del carcere di Ramleh lo scorso 28 marzo mette in dubbio che alla sua assistenza medica sia stato dato il giusto peso. Uno sciopero della fame protratto per 43 giorni rappresenta un serio rischio e richiede una stretta osservazione medica, che non è stata offerta dal centro medico IPS.

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Il medico indipendente di Hana Shalabi non è stato consultato riguardo l’espulsione verso la Striscia di Gaza.
C’è il timore che nelle sue condizioni il trasferimento a Gaza mentre lei dovrebbe ancora recuperare dal lungo digiuno e per il sistema medico fortemente destabilizzato a Gaza, possa essere un rischio per le sue condizioni di salute.

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