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Cibi acidi, cibi alcalini: ecco le scelte da fare

Cibi acidi, cibi alcalini: ecco le scelte da fare

Redazione

Il pH, Potenziale Idrogeno, è l’unità di misura del grado di acidità/alcalinità di una sostanza. In una scala che va da 0 a 14, da 0 a 7 la sostanza è acida, da 7 a 14 è alcalina, o basica. Il valore 7 rappresenta la neutralità. Il sangue umano ha un pH leggermente alcalino che varia da 7,35 a 7,45. Il corpo umano è progettato per funzionare al meglio quando è leggermente alcalino.

Tale dovrebbe essere mantenuto a tutti i costi. Appena sopra un pH di 7,45 o poco sotto uno di 7,35, si manifestano sintomi clinici. Sopra 7,80 e sotto 7,10, si arriva al coma e alla morte.
L’iperacidosi comporta infiammazione dei tessuti e delle cellule. Le conseguenze sono molto pesanti: invecchiamento precoce, degenerazione cellulare, sviluppo di cellule cancerose.
Pare che queste vivano meglio in ambiente acido piuttosto che alcalino. Un organismo indebolito si difende con più difficoltà dalle aggressioni esterne e dalle degenerazioni interne quando è in uno stato di acidosi, disturbo normalmente sottovalutato, malgrado la gravità dei disturbi che può procurare. L’acidosi è una stato pericoloso del nostro organismo: crea stanchezza, stati infiammatori nei tessuti, sofferenza della mielina del sistema nervoso, aumento dei radicali liberi.
Il rischio di decalcificazione generale

Siamo formati da circa 75 miliardi di cellule che lavorano in continuazione e che riversano i rifiuti metabolici prodotti nei fluidi che le circondano. Tali rifiuti sono acidi, e necessitano di un ambiente alcalino per essere eliminati, e non accumularsi avvelenando la cellula. Per mantenere il sangue sempre nel suo stato alcalino, l’organismo in stato di acidificazione tenterà di alcalinizzarsi in ogni modo, ad esempio utilizzando gli elementi minerali, come il calcio, presenti sia nelle ossa che nei denti, e che hanno la capacità di neutralizzare gli acidi in eccesso.
Le conseguenze possono risultare in un fenomeno di decalcificazione generale.
Non sempre è possibile misurare il pH per capire quale sia il nostro stato di salute. Paradossalmente, anche se misurassimo il pH della saliva o delle urine con una cartina al tornasole e lo trovassimo alcalino, questo potrebbe significare che una grande quantità di minerali è stata utilizzata dall’organismo per tamponare l’eccesso di acidità. Ma non ci aiuterebbe a capire che l’organismo sta disperatamente correndo ai ripari per salvare il salvabile.
Più alcalini più sani

Per valutare le nostre condizioni di salute ha più senso osservare il nostro stile di vita e i sintomi di malessere che possono comparire. Scegliendo i cibi giusti, saremo in grado di non rischiare di compromettere il nostro benessere. Una dieta a base di alimenti alcalinizzanti può invertire il processo degenerativo e far scomparire di molti sintomi. E indicarci la giusta via sulla quale proseguire per riportare il nostro organismo all’equilibrio.
Gusto acido non significa acidificante

Non necessariamente i cibi che hanno un gusto acido sono anche acidificanti. Molti al test del pH risultano invece alcalinizzanti. La frutta ad esempio contiene acidi deboli (citrico, malico, tartarico), che nella digestione vengono ossidati e trasformati in composti alcalinizzanti.
Ecco un elenco:

Alimenti alcalinizzantiimages
✓ Frutta fresca ben matura
✓ Mandorle
✓ Sesamo
✓ Frutta secca dolce (uva)
✓ Ortaggi e verdure (tutte)
✓ Legumi freschi e secchi

Alimenti neutri
✓ Olii vegetali non idrogenati
✓ Miele grezzo
✓ Zucchero di canna scuro

Guarda anche

Alimenti acidificanti
✓ Carni di ogni animale (pesci compresi)
✓ Grassi animali
✓ Olii idrogenati
✓ Uova
✓ Formaggi
✓ Cereali di ogni tipo (specialmente se raffinati)
✓ Zucchero bianco
✓Alimenti conservati con additivi chimici (trattati, decolorati, raffinati)
✓ Pasticceria
✓ Bibite gassate
✓ Caffè
✓ Dolcificanti artificiali
✓ Alcol
L’acqua aiuta a combattere l’acidosi

In generale, gli alimenti industriali, elaborati e raffinati e le proteine animali rendono l’organismo più acido. Un bicchiere di Coca-Cola, che ha un pH di 2,8 grazie all’acido fosforico che contiene, richiede ben 32 bicchieri di acqua pura a pH 7,0 per essere neutralizzato. Un aiuto importante per combattere l’acidosi ci viene dall’acqua. In generale bere acqua aiuta a diluire ed espellere le tossine.
Meglio sarebbe bere acque leggermente alcaline. Non serve bere necessariamente acqua in bottiglia, se l’acqua pubblica è alcalina, possiamo munirci di una caraffa filtrante e bere quella del rubinetto.

di Stefano Momenté Gruppo Macro

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