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Chiede 24 mln al Comune di Milano per sfratto dalla Galleria

Chiede 24 mln al Comune di Milano per sfratto dalla Galleria

Redazione

McDonald’s difende il proprio diritto a rimanere in Galleria a Milano e contro lo sfratto deciso dal Comune annuncia una causa milionaria. “Sono felice di constatare -spiega Roberto Masi, amministratore delegato McDonald’s Italia- tanti apprezzamenti nei nostri confronti. Ciò mi sprona a contestare con maggior forza la decisione del Comune, ingiusta per modalità e per disparità di trattamento”.

“Siamo gli unici -aggiunge- a cui non è stato concesso il diritto di prelazione, e non ci è stato permesso di partecipare alla gara a causa del cambio di destinazione. Mi chiedo come il vincitore dimostrerà di essere un’eccellenza nel campo della tecnologia e comunicazione, come previsto dal bando. Rimaniamo in attesa di una soluzione da parte del Comune: gli accordi stipulati prevedono che ci debba essere garantita una location di pari livello”.

Un aspetto “fondamentale -aggiunge l’ad Masi- per garantire l’assorbimento della forza lavoro di 80 persone: un problema che sinora non mi sembra sia stato fonte di preoccupazione per la Giunta. Sino a che tale soluzione non sarà trovata è nostro diritto e dovere contrastare tale decisione”.

McDonald’s Italia esprime “sincero apprezzamento” verso chi in questi giorni ha voluto riconoscere “il ruolo ‘democratico’ della presenza di McDonald’s nel ‘Salotto di Milano'”. La decisione, per far spazio ai negozio di moda, rischia secondo il gruppo “di svuotare il cuore della città e renderlo ancor più di quanto lo sia già oggi un luogo per pochi. Da sempre McDonald’s, in tutte le più belle piazze del mondo da Londra a Parigi, da Berlino a Madrid, è sinonimo di democraticità, prezzi accessibili, offerta per tutte le fasce d’età, accoglienza e servizio a tutte le ore”.

Inoltre, il dibattito scaturito dalla decisione di ‘sfratto’ “offre l’occasione -si legge nel comunicato di McDonald’s- per comunicare alcune delle ragioni che oggi pongono l’azienda in aperto contrasto con il Comune di Milano”. L’azienda, si legge, “non ha avuto la possibilità di partecipare alla gara, di cui sono stati oggetto i locali in Galleria occupati da McDonald’s, in quanto il Comune ha cambiato la destinazione d’uso per favorire altre tipologie di esercizio ed escludere la nostra. Si ricorda, per altro, che il bando di gara prevede l’assegnazione ad ‘attività di eccellenza nel campo dell’innovazione, della tecnologia e della comunicazione'”.

La strategia di riqualificazione degli immobili del Comune nel centro storico, “sembra in realtà essere stata applicata solo ai locali occupati da McDonald’s. Per questi motivi McDonald’s ha intentato una causa per danni da 24 milioni di euro”.

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Il Comune “non sembra essersi posto il problema dei lavoratori McDonald’s, 80 persone, che rischiano di perdere il posto di lavoro. McDonald’s si sta impegnando per riallocare queste persone, ma con notevoli difficoltà e richieste di impegno alle parti sociali, soprattutto se non sarà individuata al più presto un’altra location di pari livello in centro in grado di assorbire lo stesso numero di lavoratori, come previsto dagli accordi col Comune. Le soluzioni sinora proposte, viale Jenner ed ex Bagni Pubblici Cobianchi sono chiaramente e assolutamente non comparabili”.

Fonte: Adnkronos

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