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Romania: la moda sfida la crisi e fa rotta verso l’Europa

Romania: la moda sfida la crisi e fa rotta verso l’Europa

La crisi in Romania non è ancora finita e i centri commerciali vuoti ne sono un triste simbolo. Nonostante i timori diffusi che il 2011 possa essere il terzo anno consecutivo di recessione per il Pil romeno, molti settori industriali del Paese nuoveuropeo non mollano e spingono per affermarsi anche all’estero. Tra questi la moda, pret a porter e alta gamma, che dalla Romania puntano a sbarcare nei mercati più fashion dell’Europa occidentale e in parte ci sono già riusciti. E a dimostrare l’interesse anche straniero per il mercato romeno del fashion bastano i numeri: 36 nuove firme hanno investito per aprire corner e negozi monomarca nella capitale romena.
La recessione prima e i piani di austerity varati dal governo poi hanno tarpato le ali ad alcune iniziative ambiziose come il centro commerciale Cocor, nelle vie storiche della Bucarest vecchia, che ancora non ha registrato il successo sperato. Alcuni stilisti romeni, però, hanno già varcato le frontiere e sono noti al grande pubblico: come evidenzia Osservatorio dei Balcani e Caucaso, è il caso di Mihai Albu, un vero e proprio architetto delle calzature, perché architetto è di formazione e scarpe disegna e produce per professione da anni. Le sue creazioni, sandali, décolleté e stivali con tacchi più simili a grattacieli che a semplici scarpe hanno fatto il giro del mondo. Le richieste di aprire negozi in franchising anche fuori dalla Romania non mancano, ma “la produzione di massa è assolutamente fuori discussione”, ha garantito il fashion designer.

Nel suo showroom di Bucarest a Boulevard Marasesti, Mihai descrive come nascono le sue creazioni che non prendono spunto “dal gusto comune, soltanto per aumentare le vendite. Cerco sempre di creare qualcosa di nuovo, di unico, di diverso. A volte il mercato risponde, altre no, è questione di fortuna – ammette – e di principi con cui fare i conti. Per me non c’è mai stato dubbio: sono ossessionato dalla perfezione delle forme. Per lo stilista si sono aperte le porte anche dell’esclusivo e dorato mercato della moda del Belpaese: “Per i miei clienti all’estero ho aperto un negozio online e sto valutando le tante offerte per un franchising del marchio con una collezione che rifletta lo stile della casa. Sono molto tentato”.

La moda romena non mette radici soltanto a Bucarest: talenti in crescita anche a Iasi, dove le sorelle Silva e Anca Negulescu dal 2004 cercano di portare nelle loro collezioni la tradizione della famiglia che da sempre si occupa di tessuti e di sartoria e la modernità e l’unicità di un gusto romeno ma concettualmente europeo. Per la collezione primavera-estate 2011 “abbiamo creato un personaggio, come facciamo per ogni stagione, utilizzando inserti di pelle che completano l’immagine di una donna intelligente, sofisticata e con un tocco aristocratico. Il gusto nel vestire dei romeni sta cambiando considerevolmente ed è una cosa positiva”.

Intanto a Bucarest il centro commerciale Cocor, riaperto nella capitale dopo due anni di ristrutturazioni e un investimento di 24,5 milioni di euro, con cinque piani di negozi per un totale di 10.000 metri quadrati. Dolce&Gabbana, Gucci, Chanel, Max Mara, Givenchy, insieme a stilisti romeni come Albu e le sorelle Negulescu, hanno aperto i loro corner shop a Cocor, trasformando quella che era una destinazione delle casalinghe romene fino agli anni Novanta, in un paradiso dello shopping, ancora un po’ troppo deserto. Il centro commerciale, che punta ad attirare i clienti che cercano le grandi marche, non ha ancora completato l’assegnazione dei negozi e fino alla fine di dicembre gli affari non sono andati come sperato, ma l’ottimismo non manca, perché, ripetono in molti “esiste un potenziale” e il “mondo sta decisamente mettendo gli occhi sulla moda romena”, assicura Mihai Albu.

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Yulia Shesternikova fonte Apcom

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