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Prezzi degli hotel in picchiata

Prezzi degli hotel in picchiata

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Hanno superato quota 383 mila le imprese del turismo nel 2010 (13 mila in più rispetto al 2009), per un valore aggiunto complessivo di 54,4 miliardi di euro e 752 mila dipendenti (pari al 6,5% di tutti gli occupati dell’industria e dei servizi). È quanto ha evidenziato Unioncamere, nel corso della recente audizione alla decima Commissione industria, commercio e turismo del senato, sullo schema del decreto legislativo recante il nuovo codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo. La stessa Unioncamere ha sottolineato poi come le aziende del settore abbiano mostrato, nei primi tre mesi di quest’anno, un certo dinamismo in termini occupazionali (6.600 le assunzioni programmate nel trimestre, secondo il sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del lavoro): l’offerta rimarrebbe infatti forte, attrattiva soprattutto nei confronti della domanda internazionale, che nei primi 11 mesi del 2010 è tornata a crescere. Ma se il settore sta recuperando su questo fronte, registra tuttavia una notevole debolezza nel suo prodotto di punta, quello balneare, maggiormente legato alla domanda interna. A questa dinamica, come evidenzia l’Osservatorio Unioncamere-Isnart, le nostre imprese ricettive hanno reagito abbassando del 10,3% i prezzi rispetto al 2008: un vantaggio per gli stranieri che desideravano venire in Italia, ma insufficiente a tenere in pareggio i bilanci delle imprese che nei soli mesi estivi devono realizzare il fatturato dell’anno. Cosa che ha determinato un calo del 2,1% dei risultati globali del sistema turistico nazionale.

Yulia Shesternikova

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