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Nessuno mi aiuta

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( Asia news )-Di lei non si hanno notizie “di prima mano” da quando a ottobre il marito e attivista Liu Xiaobo è stato insignito del premio Nobel per la Pace. Liu Xia ha detto di essere “in ostaggio” insieme a tutta la famiglia, secondo quanto riferisce un amico, probabilmente il primo contatto con il mondo esterno che la moglie del co-autore di Charta 08, il manifesto degli intellettuali cinesi per la riforma e la democrazia in Cina diffuso nel 2008, ha avuto negli ultimi quattro mesi. I sostenitori non riescono a contattare Xia da ottobre, poco dopo l’annuncio del premio per lo scrittore e docente condannato a 11 anni di prigione per “incitamento alla sovversione del potere dello Stato”. Inizialmente si pensava che la donna fosse agli arresti domiciliari nella casa della coppia a Pechino, ma ora si pensa che possa trovarsi nella casa dei genitori. Un amico sarebbe riuscito a chattare con lei giovedì per cinque minuti circa e la trascrizione della chat sarebbe stata ottenuta dal Washington Post tramite un intermediario. Xia dice di essere “avvilita” e che “nessuno” può aiutarla: “Non so come sono riuscita ad andare online”, ha scritto la moglie dell’intellettuale cinese, confermando di essere a casa, ma che nessuno dei familiari può uscire: “L’intera famiglia è in ostaggio”. L’amico le ha poi chiesto di disconnettersi, perchè preoccupato che la conversazione potesse procurarle altri problemi: “Ci manchi e ti sosteniamo. Ti aspetteremo fino a quando uscirai”, le ha replicato. L’anno scorso alla cerimonia per la consegna del premio Nobel, l’8 ottobre, c’era una “sedia vuota” a rappresentare l’assenza di Liu Xiaobo. La moglie fu subito messa agli arresti domiciliari.

Yulia Shesternikova

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