Moda: il lusso guarda al Medio Oriente
Ci sono tutti i presupposti per una crescita significativa del settore del lusso nei paesi del Medio Oriente, lo evidenzia il presidente della Fondazione Altagamma, Santo Versace, in occasione del convegno che si è svolto il 16 maggio a Milano dal titolo ‘Cultura di consumo di alto di gamma nei paesi del golfo’, organizzato da Altagamma e dal gruppo Chalhoub, uno dei suoi soci onorari e principale distributore e rivenditore di marchi di lusso nella regione mediorientale.
La regione, del resto, è demograficamente giovane, considera lo shopping un’attività di svago e ha comportamenti di consumo logo driven. L’appuntamento è stato dunque finalizzato a mettere a fuoco le possibili strategie che i marchi italiani che intendono svilupparsi nella regione possono o devono intraprendere.
La tavola rotonda ha riunito relatori come Vittorio Missoni (Missoni), Massimo Piombini (Valentino), Laudomia Pucci (Emilio Pucci), Gabriella Scarpa (Acqua di Parma) e Stefano Soncini (Tod’s), per discutere con Versace e Armando Branchini (Fondazione Altagamma), Paolo Anselmi (GFK -Eurisko) e Patrick Chalhoub (Chalhoub Group).
La regione del Medio Oriente, secondo dati elebaorati da Altagamma e Chalhoub, rappresenta il 2% del mercato globale del lusso, con consumi per 4,1 miliardi di euro nel 2010 e con una crescita attesa per quest’anno del 7% e di circa il 10-12% nel 2013. In particolare, se si prendono in esame i consumatori, la regione si presenta con un profilo molto giovane, con il 50% della popolazione sotto i 30 anni. Sono i dati sintetizzati da Armando Branchini, segretario generale della Fondazione Altagamma, dai quali emerge che il Medio Oriente ha un alto potere d’acquisto, ma va educato all’Italian Style.
Yulia Shesternikova