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Le tasse danneggiano il turismo australiano

Le tasse danneggiano il turismo australiano

Una moneta particolarmente forte e l’annunciato aumento delle tasse d’imbarco da tutti i maggiori aeroporti europei preoccupano i principali player del turismo australiano: un’industria che fattura complessivamente ben 67 miliardi di euro all’anno. A denunciare la situazione, è stato Tony Webber, esperto economico della linea aerea Qantas, in occasione di una conferenza sul turismo e i trasporti. Secondo Webber, in particolare, l’intenzione dei governi europei di incrementare ulteriormente le tasse aeroportuali potrebbe avere conseguenze pesanti per l’industria dei viaggi e dell’ospitalità australiana, dato che almeno il 20% del turismo nel paese è generato proprio dai mercati del Vecchio continente. Attualmente, in particolare, racconta in una nota l’ufficio di Sidney dell’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice), le tasse aeroportuali dal Regno Unito avrebbero raggiunto quota 195 euro per la prima classe e 80 euro per quella economica. Dalla Germania, invece, l’imposta sul posto base sarebbe di 45 euro. E già con gli attuali livelli di tassazione gli arrivi dalla Gran Bretagna sarebbero scesi, in questa prima parte del 2011, del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre dalla Germania il calo sarebbe stato dell’1%.

Yulia Shesternikova

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