“La Francesca”. Un’oasi sostenibile, immersa nella natura e nella Storia delle Cinqueterre, per fuggire dalla città… e dalla pandemia, anche in inverno.
Dopo due anni di crisi sanitaria ed economica, anche la nostra psiche è in bilico, tra voglia di resistere immersi nel caos del lavoro e la grande esigenza, invece, di “staccare” un attimo, per poi ripartire più in forma di prima… virus e disposizioni governative permettendo. Esiste un luogo, il resort “la Francesca”, assolutamente da visitare e soprattutto da vivere, situato nella Liguria di Levante tra Portovenere e Portofino, a Bonassola, (La Spezia), che, naturalmente, ha subìto come ogni sito turistico, la devastazione della mancanza di lavoro ma che, simboleggia, come recita nella sua filosofia di vita, da quando è nato, nel 1961, la “resistenza” a ogni tipo di difficoltà e che è un inno alla natura incontaminata, davvero.
La Francesca, è nato 60 anni fa, il 25 aprile 1961, con un’intuizione in anticipo sui tempi, di Gloria Bortolotti De Poli. Un luogo “altro”, ideato e tenacemente voluto da Gloria, milanese, sognatrice, giornalista, scrittrice, che aveva vissuto intensamente gli anni della Resistenza e del difficile dopoguerra, che lavorava nella nascente industria pubblicitaria, per preservare un pezzetto di costa ligure, nell’ultimo lembo della riviera di levante, creando uno spazio turistico non invasivo e rispettoso dell’ambiente. Per realizzarlo, tra lo scetticismo generale, le ci vollero 8 anni dal 1953 al 1961; fu complicato riunire la tenuta, che negli anni era stata frammentata in molte proprietà e che la guerra e l’incuria avevano malridotto.
I titolari, Marco De Poli (figlio di Gloria) e Giovanna Cossia (sua moglie), in un momento così difficile per tutti noi, in ogni ambito della società, propongono i loro viaggi sostenibili, i più sicuri al tempo del Covid, anche in questo periodo dell’anno, per “un tiepido inverno”, un momento di “stacco” e di alternativa, anche per lavorare in smart working, ad esempio, con una proposta a prezzo speciale, per 7 notti in telelavoro, di 400 euro a coppia…
Scrivono Marco e Giovanna, nel loro appello e invito sul sito web, agli amici e amiche già “aficionados” da decenni e ai possibili nuovi ospiti della struttura: “Vi scriviamo perché è per noi importante mantenere un contatto in questo momento così particolare. Le nostre vite sono come sospese, in attesa che succeda qualcosa; oggi il traguardo è ancora lontano, ma ci arriveremo e ci riprenderemo il nostro tempo.
In questo strano silenzio, possiamo comunque sognare, fare progetti per il futuro e ricordare momenti condivisi: come il respiro del mare, le serate al chiaro di luna, i colori e gli aromi del parco della Francesca. Questa newsletter vuole offrire un momento di serenità.
Nonostante la chiusura stiamo lavorando, per migliorare l’accoglienza e mettere in pratica, dove possibile, tutte le misure richieste, per chi vorrà trascorrere una vacanza “isolata” sul mare. Stiamo pensando a soggiorni scontati ed accessibili a tutti che ci aiutino a superare insieme questo momento buio”…
Nel grande dibattito in atto, e secondo i dati confermati a Glasgow nel corso della Cop26 sui mutamenti climatici, il Turismo è “sotto accusa” come responsabile dell’8% delle emissioni globali e questo riapre il tema di chi crede e vuole incrementare, invece, un “turismo sostenibile”.
Negli anni in cui la Liguria veniva devastata da una colata di cemento (venne anche coniato il termine “Rapallizzazione”, da Rapallo), Gloria ebbe l’idea di preservare questo angolo di costa ligure incontaminata, realizzando un insediamento turistico su palafitte, per seguire il declivio naturale ed evitare inutili sbancamenti. Collocò le casette una per una, per abbattere il minor numero possibile di alberi; per sostenere la strada interna si realizzarono con pietra locale chilometri di muretti a secco – tecnica millenaria e non invasiva.
Negli ultimi anni, e sopratutto dopo il rovinoso incendio del 1999, si è continuato ad incrementare la “vocazione verde” della Francesca con: – la messa a dimora di migliaia di piante, alberi da frutto, arbusti e fiori – l’installazione di pannelli fotovoltaici, che forniscono circa il 40% dell’energia elettrica consumata
– l’uso di riduttori di flusso per i rubinetti dell’acqua
– la regimazione delle acque meteoriche per evitare il dilavamento del suolo;
– il recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione
– la raccolta differenziata dei rifiuti
– l’utilizzo per la ristorazione di prodotti del territorio
E’ per questi motivi che l’involucro verde della Francesca – che tutti riconosciamo alla prima occhiata – racchiude anche un profondo “cuore verde”…
Il territorio “occupato” dal resort, è immerso in terra di contrasti, di colori e profumi che donano al paesaggio un fascino particolare e che ricordano in ogni suo particolare, la passione per un’esperienza assoluta nell’immersione del silenzio, del mare e dei propri pensieri. Qui ho avuto modo di presentare, l’8 marzo di alcuni anni fa, il mio libro “Come le mimose”, dedicato alle donne che hanno “inventato” il simbolo della mimosa (le partigiane) e alle storie di lavoratrici vittime di discriminazione nel luoghi di lavoro, circondata dal profumo intenso di questo fiore e da tanta bellezza, cogliendo il profumo indelebile del paesaggio, immerso in un contesto, che dovrebbe essere a tutti gli effetti, patrimonio dell’Unesco, per la sua unicità. Il microclima, secco e soleggiato per buona parte dell’anno, è fresco e ventilato d’estate e le 55 abitazioni (villette e appartamenti) sono vista mare ed esposte a sud, disseminate in un parco di 15 ettari…
“La Francesca”, si apre sul mare con tre piccoli golfi, ad ovest del Parco Nazionale Marino delle Cinque Terre e per le sue caratteristiche e i grandi spazi, è il luogo ideale in grado di garantire privacy e distanziamento tra gli ospiti, attrezzato per tutelare la sicurezza e la salute di tutti nel rispetto delle norme e della massima igiene, con distanziamento garantito negli spazi comuni: nel parco, al mare, in piscina, al bar/market, con possibile takeaway sostitutivo del servizio di ristorazione.
La baia privata si raggiunge attraverso un viottolo che dal ristorante porta al mare, oppure dalla scalinata, con un dislivello di 40 metri, un piccolo paradiso di ghiaia tra gli scogli, dall’acqua trasparente con un’imponente barriera di massi frangiflutti che crea una pozza per i bambini e ripara la spiaggia dalle mareggiate provenienti da est. Per i più piccoli, la Francesca offre anche una piscina tutta per loro (aperta dal 15 giugno al settembre) e nel grande solarium soprastante, attrezzato con doccia, si può prendere tranquillamente il sole; al coperto le amache consentono un pisolino rigenerante.
La vegetazione circostante è strettamente legata alla qualità del suolo: accanto alla pineta si trovano gli alberi da frutto, i fiori e gli arbusti sempreverdi della macchia mediterranea e gli alberi di mirto, alaterno e lentisco che sopportano bene la siccità, e l’erica, il rosmarino e il ginepro…
La Francesca non è un luogo di vacanza convenzionale, senza salite e discese, con servizio 24/ore, con aria condizionata, con animazione e vita notturna e con spiaggia sabbiosa… è un luogo dove rifugiarsi e fare i conti con sè stessi e il mondo che si lascia nelle grandi città.
Per un “Tiepido Inverno”, fino al 28 febbraio 2022: 3 notti in coppia al prezzo di 2, a partire da € 118,00. Per 7 notti sconto del 10% a marzo e fino al 15 aprile.