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Jobs L’FBI pubblica il dossier su mister Apple: “Un drogato, inaffidabile, tirchio e disonesto”

Jobs L’FBI pubblica il dossier su mister Apple: “Un drogato, inaffidabile, tirchio e disonesto”

Redazione

Il pioniere di una vera e propria rivoluzione tecnologica, droghe varie, spionaggio e anche un presidente degli Stati Uniti. Non fatevi ingannare: non è la trama dell’ultimo film adrenalinico sfornato da Hollywood. Sono le ultime (in ordine cronologico) notizie relative a Steve Jobs, il  informatica della Apple, scomparso il 5 ottobre scorso, che secondo l’Fbi era un drogato, uno spocchioso, una persona inaffidabile.
Bush lo voleva nello staff – Dopo trent’anni è stato reso noto il file dell’Fbi sulla vita privata e i trascorsi del rivale di Bill Gates, che a quanto pare ebbe una gioventù piuttosto movimentata. Nel dossier è infatti possibile leggere che Jobs faceva uso non solo di droghe leggere come la marijuana ma anche della più pericolosa Lsd (in verità fu lo stesso padre della Mela a confessare di aver fatto uso di mescalina da giovane). La domanda interessante che ci si può porre è: perché una potente organizzazione governativa (l’Fbi) indagò sulla vita del genio statunitense? La risposta è altrettanto interessante. George H. W. Bush, allora presidente degli Stati Uniti, mise l’occhio sull’ancora non famosissimo Jobs: voleva affidargli un incarico all’interno dell’amministrazione della Casa Bianca. E come di consueto, fu necessario un pre-screening per essere certi dell’affidabilità del candidato.
Il dossier si arricchisce – Ora possiamo leggere l’esito delle indagini e immaginare un giovane Jobs, mentre fuma uno spinello. Magari cercando ispirazione – come Baudelaire ai tempi de I paradisi artificiali – per le sue nuove creazioni che oggi abbiamo costantemente sotto gli occhi: iPhone, iPad, iMac. E in fondo non possiamo stupirci molto se questa fu una parte della vita di un uomo il cui motto era: “Siate affamati, siate folli”. Ma il dossier dell’Fbi sulla vita di Jobs, negli anni, si è arricchito. Secondo il sito Business Insider.com l’intelligence non ha mai digerito i rifiuti di Stevea farsi intervistare dal Bureau. Così il fascicolo negli anni si è arricchito, e ora si può leggere anche il parere di diversi agenti, che misero in dubbio l’integrità morale di Mr Apple, bollato come “un uomo pronto a distorcere la verità e piegare la realtà per raggiungere i proprio obiettivi”. Viene poi sottolineato che “in passato non ha mantenuto la madre della figlia avuta da una relazione extraconiugale e nemmeno la bimba”, Lisa, nata nel 1978 e cresciuta povera e grazie agli assegni statali dopo che Jobs rifiutò di riconoscerne la paternità. Lo Steve Jobs visto dall’Fbi? Quasi un mostro…

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