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Il Made in Italy delle donne – La canzone di Marinella. Un Progetto e libro al femminile, per la ripresa economica e sociale.

Il Made in Italy delle donne – La canzone di Marinella. Un Progetto e libro al femminile, per la ripresa economica e sociale.

Redazione

La Canzone di Marinella. You Tube. Cover by KC


Di Ketty Carraffa

Nel giorno del 23esimo anniversario della scomparsa di Fabrizio De Andrè, non potevo che scrivere un pezzo legato al Poeta, alla sua conoscenza personale e alla sua Musica, che ha lasciato per sempre nei nostri cuori, con un progetto dedicato alle donne, che parte dalla sua mitica ballata: “La canzone di Marinella”…

Nel corso degli ultimi due anni abbiamo imparato a convivere, non solo con la pandemia da Covid19 ma anche con il blocco di tantissime attività sociali e lavorative, dalla produzione alla divulgazione della cultura, che ha sconvolto il mondo del lavoro e dei rapporti umani.

In questi primi giorni del 2022, viviamo con l’evidente contraddizione che identifica la nostra vita: la grande voglia di ripresa economica e le nuove restrizioni che in molti casi ostacolano, ancora in parte, la comunicazione sociale.

Fortunatamente, sono molte sono le iniziative che ricominciano a svolgersi, con tutte le dovute precauzioni, in location sia all’aperto che al chiuso e soprattutto on line, per ribadire il concetto della nostra assoluta ricerca e volontà di tornare alla cosiddetta “normalità”…

Gli ultimi mesi del 2021 sono stati comunque un’occasione per riflettere sulle nuove opportunità e per instaurare nuovi rapporti di collaborazione e di condivisione, utilizzando ancora di più gli strumenti digitali e il web.

Sono giorni di ripresa, non solo nel mondo industriale, ma anche in quello culturale e della Comunicazione.

Seppur a piccoli passi, ripartono gli eventi “dal vivo”, legati alla valorizzazione del nostro territorio, della nostra tradizione e ad esempio, dedicati al Made in Italy, il grande “tema” che mi appassiona da sempre.

Tutti noi che lavoriamo nel settore dell’intrattenimento, abbiamo dovuto interrompere moltissime manifestazioni ed eventi programmati negli ultimi due anni (con gravi conseguenze economiche specialmente per gli artisti e i freelance), proseguendo fortunatamente e ora possiamo dire che si sta attivando un timido passo nella riconquista di spazi culturali e di socialità.

Nel 2019 ho voluto interpretare il tema del Made In italy, con un risvolto che prende in considerazione l’approccio al femminile, scrivendo un Progetto sociale e culturale e un libro di interviste a donne che progettano e costruiscono il nostro Paese, con una prospettiva diversa e attuale.

Infatti, pur con mille difficoltà, proseguono gli eventi di presentazione del libro “Il Made in Italy delle donne – La canzone di Marinella – Le donne imprenditrici di se stesse”, (presentato il 25 novembre 2019 con il Patrocinio del Comune di Milano, con una dedica speciale alle donne vittime di violenza) che contiene i racconti e le interviste a donne italiane e non, che ce l’hanno fatta, in ogni campo della nostra società, e che hanno scelto di lavorare in Italia e per l’Italia…

Il sottotitolo del libro prende spunto da: “La canzone di Marinella”, la ballata di Fabrizio De Andrè, (con il quale ho cominciato a realizzare la mia professione di fotoreporter) che racconta la storia di una donna, vittima di femminicidio, e si snoda con il tema della Musica e dei messaggi alle nuove generazioni, con l’intervista a Dori Ghezzi, la sua compagna, mettendo in contrapposizione l’opera di “Faber” rispetto al talento e al messaggio musicale sulle donne dei nuovi artisti, adorati dal pubblico dei giovanissimi.

Il progetto di divulgazione del Made in Italy delle donne, comprende anche la cover che ho realizzato, de: “La canzone di Marinella”, per proseguire con la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, con eventi che coinvolgono un pubblico sempre più vasto ma attento all’innovazione della Comunicazione e del linguaggio al femminile.

“Il Made in Italy delle donne”, racconta storie di protagoniste, che hanno deciso di vivere in Italia la loro esperienza di vita e lavorativa, non semplicemente esaltando le “virtù” e prerogative tipicamente italiane adottate in ogni parte del globo, ma proponendo come valido esempio la ricerca della “bellezza” e dello stile italiano apprezzato in tutto il mondo da secoli.

Il saggio, è un collegamento ai precedenti Progetti e libri, a partire da “Come le mimose. Storie di donne vittime di discriminazioni nei luoghi di lavoro”, “Come Marilyn da quando non c’è più. Cinquant’anni di lavoro e valore al femminile”, “Le donne, acqua nel deserto – Quattro storie in positivo, di donne vittime di ogni forma di violenza”, e al Premio Riconoscimento Internazionale ad artisti e protagonisti della società civile, del 25 novembre 2015.

Il collegamento rispecchia le peculiarità al femminile, dalle sfere del talento delle donne in ogni ambito della vita sociale e lavorativa, proseguendo sul tema dei diritti con un’opera di divulgazione, contro la violenza sulle donne, non solo nelle date “canoniche e simbolo” del 8 marzo o 25 novembre, ma invitando a essere sensibili tutti i giorni dell’anno, per l’educazione al rispetto delle nuove generazioni.

Le interviste sono dedicate alla presenza assordante del silenzio delle donne che non possono più raccontarsi, perché vittime di violenza, e ai loro figli, che affronteranno il futuro senza le loro mamme, nel buio della grande e assoluta assenza, con il ricordo sempre più flebile, al quale saranno perennemente aggrappati…

La mia dedica alle donne vittime di violenza, in questo libro, è ispirata dalla “Canzone di Marinella”, la ballata/bolero di Fabrizio De Andrè, (scritta e composta nel 1962 con l’arrangiamento musicale del Maestro Gian Piero Reverberi); la prima canzone in assoluto che ho imparato a cantare da bambina, (scritta nell’anno della mia nascita, che mi ha insegnato la mia mamma, insieme alla grande ammirazione per il Poeta genovese), e dalla quale, ho immediatamente percepito una grande energia e che ora, con la mia cover, è la seconda sigla dei un progetto di sensibilizzazione, dopo “Gracias a la vida”, del 2015.

Questo brano, è un dolce omaggio del cantautore, a una donna che si può dire oggi “vittima di femminicidio”, termine che ancora il computer sottolinea in rosso perché non riconosciuto e che in molti e molte non utilizzano ancora per le uccisioni delle donne in quanto donne. La canzone di Marinella, (lei era probabilmente una ragazza uccisa e gettata in un fiume alle porte di Milano negli anni ‘50), è stato il gancio per partire a occuparmi come reporter, di temi al femminile, in particolar modo scrivendo di molte MARINELLA, troppe, che ogni due giorni in Italia sono uccise dai loro mariti, compagni, padri o fratelli, che non avranno mai più voce e delle quali non si conoscerà mai la storia, tranne che per poche ore, come protagoniste di meri fatti di cronaca nera.

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Sono donne e storie senza tempo, invisibili, sulle quali si concentra l’attenzione dell’informazione a volte morbosa, la cui narrazione non prende in considerazione il reato e l’aggressore, (l’uomo), ma la vita della vittime, cercando giustificazioni o scavando fantomatiche colpe delle vittime… 

Non potevo immaginare che nel corso degli anni, avrei potuto incontrare l’autore del brano da me tanto amato e che sarebbe stato, in seguito, il legame primario del mio impegno civile e sociale sui diritti delle donne, delle bambine e dei bambini.

Il libro contiene le storie di 18 donne, a partire dai racconti reali delle mie radici, con le nonne (e i nonni) emigrati dalla Puglia a Milano, l’incontro dei miei genitori e l’impegno politico e sociale da sempre messo in pratica, alla ricerca della tutela dei più deboli, con positività e impegno nel futuro e nelle prospettive di opportunità.

La prefazione è curata da Manuela Barbarossa, Psicoterapeuta e Presidente dell’Associazione Vittime della Strada, che concentra il suo intervento sull’invidia e la cattiveria, spesso insita nelle donne in competizione con le altre donne; a seguire vi è il contributo dell’Avvocato del Lavoro Rolando Dubini, con un pezzo legato alla Sicurezza sul lavoro delle donne lavoratrici, e tra le interviste, dopo quella a Dori Ghezzi, ci sono quelle a: Madlena Zepter, ambasciatrice della cultura e dell’Arte nel mondo, nonché grande mecenate che ha fondato con il marito l’azienda Zepter International, (a Cinisello balsamo c’è la sede italiana) alla Dottoressa della Clinica Mangiagalli di Milano, Alessandra Kustermann e le Dotttoresse del Reparto Senologia, a Camilla Occhionorelli Presidente Moica Lombardia, all’artista internazionale di Firenze, Elisabetta Rogai, (che dipinge con il vino, suo è il “drappellone” del Palio di Siena del 2015), alla fashion/art/designer Gisella Scibona, siciliana, dallo stile ricercato nella tecnica e nell’utilizzo dei tessuti, che riproduce abiti come opere d’arte, alla stilista Mariana Mill, a Giordana Mill, Vice presidente Zepter International, all’artista Carla Tolomeo, alla nipote dell’inventrice del Made in Italy, Rosa Genoni e a rappresentanti della società civile e imprenditoriale, con l’adesione di numerose associazioni solidali…

Non sarà semplice riprendere il “tour” delle presentazioni e degli eventi collegati, dal vivo… l’unica soluzione, naturalmente, è proseguire con la divulgazione sul web, per portare il valore del più profondo “Made in Italy delle donne” e la valorizzazione del lavoro al femminile e maschile, alle donne vittime di violenza, ovunque.

In concreto, la sponsorizzazione solidale, da parte dei brand o associazioni, durante gli eventi organizzati e la vendita del libro, portano a contribuire al pagamento delle spese di 4 donne vittime di violenza domestica, che stanno portando avanti le loro cause di denuncia e alle quali cerco di dare il mio supporto sin dal 2015, con il Progetto e libro: “Le donne, acqua nel deserto”.

Con il Format dell’evento itinerante “Il Made in Italy è la nostra passione”, che valorizza il territorio lombardo e nazionale su molti fronti e il nuovo libro, propongo quindi una visione di un Made in Italy tutto al femminile: culturale, sociale e imprenditoriale.

Per informazioni e contatti, per organizzare un evento dedicato al Made in Italy e ricevere il libro a casa, accompagnato dal vino prodotto da una delle protagoniste del libro, potete contattarmi. (Il costo del libro è di 12 euro + spese di spedizione).

 

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