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Uno spettacolo caleidoscopico per la moda milanese

Uno spettacolo caleidoscopico per la moda milanese

Redazione

Uno spettacolo caleidoscopico per la moda milanese: Mad Mood abbina trasgressione e glamour in una serata da record: non solo ospiti famosi ma anche stilisti coraggiosi nel proporre collezioni che trovano il giusto equilibrio fra trasgressione e glamour.

Un sontuoso giovedì 21 febbraio di moda e grandi novità, che ha visto la prima volta in passerella di Taina Gravier, figlia decenne della ex top model Valeria Mazza: il pubblico presente ieri sera presso l’hotel Magna Pars Suites di via Forcella, ha potuto gustare questa “prima” di tutto rispetto all’interno della Milano Fashion Week, nell’ambito della collezione presentata dalla giovanissima stilista kazaka Roni. Taina è stata ammirata da tutto il parterre con applausi scroscianti anche per Valeria, presente in prima fila tra il pubblico: sempre elegante e charmant, la top model argentina ha apprezzato notevolmente la performance della sua bambina, ammirandone con emozione i primi passi in passerella. Emozioni e cinque sensi in evidenza quindi: la quinta edizione di questo evento moda organizzato da Mad Mood, uno dei format più audaci e particolari, ideato da Marianna Miceli, ha previsto come unico elemento illuminato la passerella: la sfilata ha presentato il lifestyle internazionale raccontando territori e culture provenienti da tutto il mondo attraverso la moda e le collezioni di stilisti internazionali: dal Marocco all’Arabia Saudita, dall’India alla Russia senza dimenticare lo stile italiano che è stato immancabilmente protagonista.

Nella prima parte della serata il pubblico ha potuto ammirare lo stile barocco di Isabella Di Matteo, il fascino delle creazioni della stilista marocchina Imane Tafqaoui con il suo brand Imen. E ancora lo stilista kazako Aidar Khan con la sua luminosa kids collection ed i suoi capi fascinosi ed infine Ferdinand, che con la sua collezione “White Pearl” ha riportato in passerella la modella e show girl Nina Moric. Da notare in questo primo blocco la collezione della stilista saudita Saja Alyousef proprietaria del marchio Sajas, primo brand di lusso saudita, che ha portato in passerella i suoi modelli di ispirazione sahariana. La sfilata ha poi messo in evidenza il talento di Marta Lanzillotta con la sua griffe MaDamm e la sua collezione Corte del Peccato, gli accessori donna e i colori di Valeria Cataudella, lo stile uzbeko orientaleggiante di Anor ed infine la trasgressione e l’aggressività della collezione firmata da Dimitar Dradi: il giovane designer italo-bulgaro ha portato in passerella “Deformed Reality”, un inno audace alla diversità in un contesto dark. La collezione per bimbi della stilista kazaka Roni, una designer da record visti i soli 14 anni di età, ha aggiunto valore e brio alla sfilata. L’ultima parte della kermesse ha visto in passerella l’eleganza della kirgyza Tatyana Vorotnikova, lo stile ricercato dell’indiano Natty Garb, il brand Diamond Couture dell’Istituto Cordella con le sue spose. E poi la stilista pugliese Carmen Clemente che ha portato in passerella la donna guerriera impegnata nel sociale e Michele Casto con le sue creazioni.

Cinque sensi, emozioni e partnership internazionali sono stati dunque il motore di un evento moda unico nel suo genere: pubblico al buio, 5 sensi e moda internazionale in piena luce per la Milano Fashion Week.

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