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MONOLOGHI AL FEMMINILE

MONOLOGHI AL FEMMINILE

Redazione

Simonetta Pozzi interpreta una Medea di Euripide rivisitata da Dario Fo e Franca Rame.

Medea non uccide i suoi figli per vendetta o per orgoglio, ma deve farlo, e questa è chiaramente un’allegoria, per rinascere a vita nuova; per essere una Donna nuova. E’ un pezzo che prende allo stomaco, che muove emozioni forti, tratto dal mondo classico ma intriso di una modernità  sorprendente.

Lisistrata è Daniela Bruzzone, la commedia di Aristofane viene rielaborata da Dario Fo e Franca Rame

e resa attuale con note comiche di buon impatto. Lisitrata convoca attorno a se le donne ed istiga uno sciopero del sesso per far cambiare idea ai mariti che abbandonano la famiglia  perchè perennemente in guerra. Come nella commedia greca, vengono citate diverse allusioni sessuali che porteranno alla fine alla pace tra Atene e Sparta con la fine della guerra ed il ritorno al focolare dei mariti

Ancora oggi, per fortuna in casi isolati (ma era prassi corrente fino a pochi anni fa), a causa di un’imbecille mentalità , una Donna convinceva di aver subito uno stupro, se aveva la fortuna di presentarsi alle autorità competenti, pestata e sanguinante. Del resto un cadavere con segni di stupro e sevizie da più garanzie …

Ma ancora oggi, ci sono studentesse aggredite mentre vanno a scuola, ammalate aggredite in ospedale, mogli separate sopraffatte dai mariti. Ma il fatto più osceno era il rito terroristico a cui poliziotti, medici, giudici avvocati di parte avversa spesso sottopongono una donna, vittima di stupro quando questa si presenta nei luoghi competenti per chiedere giustizia. Queste sono alcune domande che in passato sono state realmente poste ad alcune Donne che si sono presentate alle autorità MEDICO: dica signora, o signorina, durante l’aggressione Lei ha provato solo disgusto o anche un certo piacere … una certa soddisfazione ?

POLIZIOTTO: non s’è sentita lusingata che tanti uomini, quattro mi pare, tutti insieme, la desiderassero tanto con cosi dura passione? GIUDICE: è rimasta solo passiva o ad un certo punto ha anche partecipato?

MEDICO: si è sentita eccitata o coinvolta? AVVOCATO DIFENSORE DEGLI STUPRATORI : si è sentita umida? Poliziotto: ha goduto? AVVOCATO: se si quante volte? e via e via ….

Da un’esperienza vissuta sulla pelle e raccontata in modo freddo ed analitico a seguito di altre  documentazioni su confessioni di Donne brutalmente stuprate, Manuela D’annunzio ci racconta “lo Stupro”, un testo che la Rame e Dario Fo hanno messo in scena molte volte negli anno ’70 con grande successo. Alla fine le paure ed il timore di essere derise prenderanno il sopravvento rinviando al giorno dopo la decisione di denunciare i criminali.

Ancora Simonetta Pozzi ci mostra una Donna un po’ spaesata e timorosa che si siede per una visita dal medico psichiatra.

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E’ una prostituta che suo malgrado è costretta a fare la “vita” vittima di un mondo misogeno che l’ha colpita fin dall’infanzia, una vita spezzata come quella di tante donne, una Donna che si ribella che non accetta che vuole e pretende il riscatto per se stessa.12788127_1145266075485108_743882985_n

L’ultimo monologo è una “giullarata” medievale, interpretata da Giada Elena con la collaborazione di Gilberto Garibaldi; è un testo del quale pare che ci siano due edizioni, una veronese ed una umbro-toscana, che è quella che noi proponiamo. In sostanza è una giostra amorosa fatta di passioni e sberleffi, di cattiverie e tenerezze. La grande trovata di questo brano, è che pur avendo due protagonisti, è soltanto la donna a parlare e l’uomo a rimanere praticamente muto.

È una storia che tranquillamente potrebbe essere inclusa in un’opera come il Decamerone di Boccaccio. Dissero a suo tempo Fo e la Rame che si tratta di una piece tipica del linguaggio boccaccesco, sia per situazione che per linguaggio, c’è quasi da stupirsi del perchè sfuggì al maestro nella stesura dell’opera.

 

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