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Moda e nuove tendenze, bando alle ‘Shopaholic’: il tempo della ‘Donna-Lego’

Moda e nuove tendenze, bando alle ‘Shopaholic’: il tempo della ‘Donna-Lego’

Redazione

Sarà stata la crisi a premere sull’acceleratore di una nuova coscienza e consapevolezza che già da tempo si stava facendo strada nell’universo femminile appassionato di moda. Probabile. Certo è che oggi l’atteggiamento nei confronti del consumo al femminile sta cambiando. E’ meno vittima delle mode e decisamente più indipendente, sobrio, colto. Che tradotto significa capacità di mettere insieme ciò che apparentemente non c’entra nulla: Zara e Valentino, due nomi a caso ma espressione di due mondi diversissimi, oppure vintage e nuove tendenze, di cui per altro si è sempre più alla ricerca.

E’ arrivato il tempo della ‘Donna-Lego’, come la chiama una brand hunter ed esperta di comunicazione e marketing strategico nel mondo della moda come Antonella Bentivoglio d’Afflitto. Oggi “si acquista – spiega all’Adnkronos – in maniera completamente diversa dal passato: in un outlet, da un’amica, al mercato. Insomma siamo sempre più ‘Donne-Lego’ che scelgono la borsa vintage, l’abito della mamma, il pantalone di Zara o un cappotto di Valentino; una sciarpa strepitosa, un accessorio ricercato”.

E a queste donne si rivolge il suo format di ricerca, nel segno del neonato ‘Presidio Slow Fashion International’, dal 20 novembre a Torino. Da questa domenica alle 17, è scattata infatti (nella cornice di “The Kitchen of Fashion”, all’interno della seicentesca corte di corso Galileo Ferraris 55), la sesta edizione di “Cote, Fashion in un cortile – Shopping Christmas Preview”.

Una settimana per scoprire e acquistare abiti ed accessori Made in Italy di trenta stilisti e maison per la loro prima volta a Torino. “Si tratta – spiega Bentivoglio d’Afflitto – di un composit finito, un insieme che offre una maggiore attenzione al gusto”. Una selezione di giovani marchi, piccoli, “che sono una risorsa del mercato. Mentre i grandi hanno la forza per dominarlo, i medi sono in difficoltà, ma i piccoli non hanno problematiche da un punto di vista delle strutture e possono gestire la produzione in maniera molto snella. L’azienda familiare sta dimostrando che tiene e questo è un messaggio molto italiano”, spiega Antonella.

“Oggi vediamo fare cose dai giovani che non avevamo mai visto, come ‘toccare’ una giacca, un tessuto. Stiamo diventando un po’ meno ‘shopaolic’: c’è stato un momento in cui si comperava in maniera assolutamente smodata. Oggi torna la pulizia formale, il rigore di Jackie O’ ed Audrey Hepburn, non i mille strati o le sovrapposizioni”.

Ecco allora anche la curiosità per la qualità e la novità, con la selezione e la ricerca di nuovi mondi e di nuove capacità espressive: nel cortile torinese di Antonella Bentivoglio d’Afflitto, faranno capolino una trentina di brand, tra bijoux come le perle veneziane di Mao, le gioie di Patricio Parada ispirate al sogno e alla natura o di Suzanne Werson che lavora per Ralph Lauren e Vera Wang. Gli abiti ad ‘A’ di Pièces Uniques in tweed e flanella con ricami in 3D, pied de poule giganti su charmelaine di lana dai colori flashy, rose grafiche nere su velluto mandorla lavato. Capi ispirati, appunto, al guardaroba Audrey Hepburn. Oppure gli abitini bon ton e la petite robe noir con i nastri di gros e le micro maniche in maglia e gli accessori in cachemire di Alessandra Biagioli e di La Lièvre et la Tortue dal taglio sartoriale.

Approdano nella capitale sabauda anche le ballerine Made in London Cocorose e gli incantevoli cerchietti e accessori in piume e petali della fiorentina Nanà. Dalla Lombardia passando per l’India le pashmine e le sciarpe incantate di Tre40Shawls, Buby e Mariella creano una limited edition di preziosi scialli ricamati ed impalpabili realizzati nello stato del Kerala, con mille sfumature con ricami ramage a motivi floreali in seta tono su tono o in nuances.

Fonte: Adnkronos

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