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L’erede de L’Oréal Liliane Bettencourt affidata al nipote

L’erede de L’Oréal Liliane Bettencourt affidata al nipote

Redazione

Un altro pensiero per Liliane Bettencourt, che si vede sconfitta in una battaglia importante nella saga che da anni ormai la oppone alla figlia Françoise. L’erede dell’impero de L’Oréal, che possiede la terza fortuna di Francia (il suo patrimonio, secondo le ultime stime, ammonterebbe a 17,5 miliardi di euro) e che ha compiuto 89 anni in ottobre, finirà infatti sotto la tutela dei suoi familiari. Lo ha reso noto l’avvocato della figlia dell’anziana miliardaria, Charlotte Robbe-Phan, al termine di un’udienza tenutasi giorni fa al tribunale di Courbevoie, nei pressi di Parigi.

La donna sarà affidata al nipote Jean-Victor Meyers, mentre beni e patrimonio saranno gestiti dalla figlia, Françoise Bettencourt-Meyers, e dai due nipoti, lo stesso Jean-Victor e Nicolas Meyers. La decisione del giudice è frutto di una perizia medica secondo la quale la Bettencourt sarebbe “affetta da demenza mista”, cioè di un lento ma costante processo degenerativo cerebrale.

Una vicenda seguita ovviamente sin nei minimi particoari dalla stampa francese. Secondo il quotidiano “Les Echos” comunque, “la gestione del gruppo resterà nelle mani della famiglia”. “Liliane continuerà a sedere in consiglio di amministrazione, ma tutte le sue decisioni dovranno essere avallate dalla figlia”, scrive il quotidiano economico. Françoise dal canto suo “ha già dichiarato di non voler cedere alle avances di Nestlé” (che detiene il 29,7% della proprietà), mettendo così fine a tutte le speculazioni che si erano venute a creare intorno a L’Oréal e al gigante alimentare.

Intanto, “L’Express” ha fatto notare come a causa di questa sentenza la miliardaria “non abbia più il diritto di comprarsi perfino una baguette” senza il previo consenso della figlia-tutrice e “Le Nouvel Observateur” è andato a intervistare lo psichiatra e specialista della terza età Jean-Pierre Clément, il quale, pur non volendo “entrare nel merito delle decisioni della giustizia” ha attaccato duramente la scelta della tutela: “Si tratta del livello di protezione più alto che c’è, altre modalità sarebbero state più rispettose per l’individuo”, ha detto il professor Clément, mentre “Le Figaro” ha aggiunto come “una partenza all’estero prima che il tutore faccia valere la sua opinione potrebbe fragilizzare il sistema di tutela”.
Eh sì, perché in un’intervista rilasciata pochi giorni prima della sentenza al “Journal de Dimanche”, Liliane aveva dichiarato: “se mia figlia si occupasse di me, soffocherei” e “se dev’essere così, parto all’estero”, una possibilità che la Bettencourt starebbe valutando molto seriamente per sfuggire ai vincoli della legge, anche perché la miliardaria non vuole sentirsi chiamare «malata»: “Vogliono impedirmi di fare la mia vita”, ha affermato con forza nella stessa intervista.
L’avvocato dell’anziana signora ha presentato il ricorso in appello il 4 novembre scorso, mentre la stessa Bettencourt, in un’intervista televisiva realizzata prima della sentenza, aveva ritenuto la sua eventuale messa sotto tutela come “un’enorme imbecillità”. La Corte d’Appello di Bordeaux si pronuncerà sulla validità o meno della perizia alla base di questa sentenza il prossimo 29 novembre.
La Meyers-Bettencourt ha fatto richiesta affinché la madre fosse sottoposta a tutela nel 2010, sostenendo che fosse stata truffata da un amico, il fotografo François-Marie Banier (il quale ha ricevuto circa 300 milioni di euro di regali in pochi anni, fra denaro ed opere d’arte, ma che sarebbe anche stato il beneficiario di alcune assicurazioni sulla vita per 584 milioni di euro che avrebbe incassato alla morte della miliardaria, se il tutto non fosse stato bloccato dal Tribunale di Nanterre). Banier era risultato l’unico erede nominato dalla Bettencourt in un testamento sottoscritto nel 2007. Successivamente la Bettencourt lo aveva diseredato, togliendogli anche un lascito di 1,25 miliardi di euro.

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A dicembre 2010, madre e figlia avevano dichiarato di aver seppellito l’ascia di guerra, ponendo fine a un distacco durato tre anni. Ma lo scontro si è riacceso nel mese di giugno 2011, quando la Meyers-Bettencourt ha sostenuto che la madre continuava ad essere manipolata da membri del suo entourage.
Intanto, la Bettencourt è stata ricoverata nell’ospedale americano di Neuilly per un’infezione polmonare. Lo riportano i media francesi, spiegando che l’ereditiera, a seguito della messa sotto tutela si sarebbe depressa e “quando si deprime si ammala”, ha spiegato una fonte del suo entourage. Ricordiamo che subito dopo la guerra la signora era stata ricoverata in un sanatorio in Svizzera per un principio di tubercolosi.
Non sembrano voler finire quindi le grane per la Bettencourt, già sospettata di frode fiscale e di essere in possesso di conti bancari all’estero, oltre che di finanziamento illecito alla campagna elettorale 2007 di Nicolas Sarkozy, ottenendo poi in cambio di non pagare milioni di euro di tasse, nell’ambito della piega parzialmente politica che questo scandalo familiare ha assunto nel corso del tempo.

Fonte FashionMag

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