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La retrospettiva di Mario Sironi al museo del Novecento di Milano

La retrospettiva di Mario Sironi al museo del Novecento di Milano

Beppe Damiano

La retrospettiva di Mario Sironi, “Sintesi e grandiosità”al museo del Novecento di Milano, è occasione per ammirare il variegato percorso di questo grande artista del 900 Italiano.

Le opere esposte guidano il visitatore ad ammirare la metamorfosi della sua pittura, dal simbolismo al futurismo, dal paesaggio urbano alla figura umana e non ultima la pittura murale.

Convinto sostenitore del movimento politico fascista, fu anche illustratore per il Popolo d’Italia, giornale fondato da Benito Mussolini e, per questa sua vicinanza al movimento sociale, nella seconda metà del Novecento i suoi lavori vennero da più parti delegittimati.

Inizialmente grande sostenitore dell’arte classica ebbe un repentino cambio di stile quando, nei primi del 900, conobbe  Giacomo Balla e Umberto Boccioni maestri dello stile pittorico detto “Futurismo”. Un ritorno alla forma classica avviene nel 1922 quando assieme ad altri artisti fonda il gruppo del novecento italiano. Negli anni 30 si cimenta in grandi opere murali, vetrate, mosaici e allestimenti architettonici.

Come precedentemente detto, Mario Sironi ha dipinto anche molte figure umane, dal “Nudo” del 1923 a “Lazzaro” del 1946 , un Lazzaro che non risorge e che simboleggia la caduta di tutte le sue convinzioni sia politiche che artistiche.

La morte della figlia,suicidatasi nel 1948, a soli diciotto anni, accentua ancora di più la sua depressione, e non a caso uno degli ultimi cicli pittorici lo titola “Apocalisse”.

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Muore nell’agosto del 1962 per complicazioni dovute ad una broncopolmonite.

 

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