Epatite A: ritirati per la seconda volta in Italia frutti di bosco surgelati della Green Ice
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Il sistema di allerta alimentare della Valle d’Aosta segnala il ritiro dal mercato del prodotto surgelato “Misto bosco surgelato – Bosco Buono” confezionato dalla ditta Green Ice Spa di Corsico (MI) nello stabilimento di Via Roma 5/7 Ponte Crema (PV) e distribuito dalla Primafost con sede a Mantova in Via Spallanzani 2, per la presenza del virus dell’epatite A.
Nell’arco di un mese è la seconda allerta che riguarda questo prodotto e il motivo è sempre lo stesso. Questa volta la contaminazione con il virus dell’epatite A riguarda un altro lotto. Il Fatto Alimentare oggi ha dato la notizia ma non avendo riscontri non abbiamo potuto fornire i riferimenti che adesso sono arrivati grazie al sito della Valle d’Aosta.
Si tratta della confezione con numero di lotto L 13 79, e come termine minimo di conservazione il 02/2015. Il prodotto è stato distribuito oltre che in Valle d’Aosta in vari supermercati a livello nazionale. Purtroppo il Ministero della salute non fornisce ulteriori elementi, salvo precisare in una mail arrivata nel primo pomeriggio in redazione, che si tratta della quarta allerta in un mese (vedi nota 1). Il problema non è certo trascurabile, visto che le autorità sanitarie il 24 giugno hanno attivato il Sistema di allerta europeo, senza però diffondere i nomi dei prodotti e altri particolari utili ai consumatori. La questione è delicata, perchè ci possono essere consumatori che hanno una confezione di frutti di bosco in freezer e potrebbero consumarla visto che il termine minimo di conservazione indica febbraio 2015.
L’azienda Green ice un mese fa ci aveva scritto dicendo che “Tutte le altre analisi compiute sia dalla Struttura Sanitaria Pubblica, sia le controanalisi fatte autonomamente dalla nostra azienda su questo e su gli altri lotti risultano al momento negativi per la presenza del virus e totalmente conformi a quanto indicato dalla legge. Ci teniamo a segnalare il fatto che non era mai accaduto in passato che venisse rilevata la presenza del virus epatite A nei frutti di bosco surgelati, e non era un fatto prevedibile. Tutta l’analisi microbiologica eseguita su tutta la nostra produzione è sempre stata controllata e nei limiti di legge”.
Fonte Il Fatto Alimentare
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