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Dietro le quinte della crisi siriana

Dietro le quinte della crisi siriana

Redazione

Durante la Guerra Fredda, la CIA finanziava lo scrittore George Orwell affinché immaginasse la dittatura del futuro. Washington ha creduto così di svegliare le coscienze di fronte alla minaccia sovietica. Ma in realtà, l’URSS non ha mai assomigliato all’incubo di “1984”, intanto che gli Stati Uniti ne sono diventati l’incarnazione.imperialismo_siria
Il discorso annuale di Barack Obama sullo stato dell’Unione si è trasformato in un eccezionale esercizio di menzogne. Davanti ai 538 membri del Congresso che sin dall’inizio lo applaudivano, il presidente ha dichiarato : “Una cosa non cambierà: la nostra determinazione a non permettere ai terroristi di lanciare altri attacchi contro il nostro paese. E ancora: “In Siria, sosterremo l’opposizione che respinge il programma delle reti terroristiche”.
Mentre i siriani e la delegazione dell’«opposizione» discutevano a Ginevra, a Washington il presidente, applaudito meccanicamente dal Congresso, ha continuato il suo esercizio di ipocrisia: “Noi lottiamo contro il terrorismo non grazie all’intelligence e alle operazioni militari, ma anche rimanendo fedeli agli ideali della nostra Costituzione e restando un esempio per il mondo intero. E continueremo a lavorare con la comunità internazionale per dare al popolo siriano il futuro che merita: un futuro senza dittatura, senza terrore e senza paura. “
La guerra condotta dalla NATO e il CCG in Siria ha già causato più di 130mila morti,secondo i dati del MI6, diffusi dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, dove i carnefici attribuiscono la responsabilità al popolo che osa contrastarli e al suo presidente, Bashar el-Assad.
Barack Obama non ha detto tutto, l’autunno scorso, quando ha cercato di fare sì che Bashar al-Assad venisse indicato quale responsabile dell’attacco di armi chimiche presso Damasco il 21 agosto. Una cosa fondamentale è che non è riuscito a riconoscere ciò che era noto alla comunità d’intelligence degli Stati Uniti: l’esercito siriano non è l’unica parte nella guerra civile ad avere accesso al Sarin, l’agente nervino che secondo uno studio delle Nazioni Unite è stato utilizzato, ma senza valutarne la responsabilità nell’attacco missilistico.
Un alto ufficiale dell’intelligence, in una e-mail a un collega, definì le rassicurazioni dell’amministrazione sulle responsabilità di Assad un ‘trucco’. L’attacco ‘non era dovuto al regime attuale‘, scrisse.
Il rapporto dell’intelligence afferma che funzionari statunitensi sapevano dell’attacco nervino in Siria, tre giorni prima che venissero uccise oltre 1400 persone, tra cui più di 400 bambini.’ (Il numero dei decessi attribuibili all’attacco varia ampiamente, da 1429, come inizialmente sostenuto dall’amministrazione Obama, a molti meno: un gruppo per i diritti umani siriani ha riportato 502 morti; Medici Senza Frontiere 355 e una relazione francese parla di 281 decessi noti. Il dato sorprendentemente preciso degli Stati Uniti fu poi riportato dal Wall Street Journal non essere basato sul conteggio effettivo dei corpi ma su un’estrapolazione dagli analisti della CIA, che su YouTube scansionarono più di un centinaio di video del Ghuta orientale con un sistema informatico, alla ricerca delle immagini dei morti. In altre parole, era poco più di una supposizione.
Un funzionario della Casa Bianca dichiarò alla stampa, a fine aprile, che la comunità d’intelligence aveva valutato ‘con diversi gradi di fiducia‘ che il governo siriano fosse responsabile degli attacchi.
L’anonimo funzionario del briefing riconobbe che “non sono sufficienti le ‘valutazioni della comunità di intelligence’, vogliamo, disse, ‘indagare oltre tali valutazioni dell’intelligence, per raccogliere i fatti, per stabilire una credibile e corroborata serie di informazioni che possano quindi informare il nostro processo decisionale.’ In altre parole, la Casa Bianca non aveva alcuna prova diretta del coinvolgimento dell’esercito o del governo siriani, un fatto solo occasionalmente osservato dalla stampa.
Una serie di dispacci segreti dalla Siria, nel corso dell’estate riferiva che i membri dell’ELS si lamentavano presso gli operatori dell’intelligence statunitense dei ripetuti attacchi contro le loro forze da parte dei combattenti di al-Nusra e di al-Qaida. Le relazioni, secondo il consulente d’intelligence di alto livello che li lesse, fornivano la prova che l’ELS era ‘più preoccupato dai pazzi che da Assad‘. L’ELS era in gran parte composto da disertori dell’esercito siriano. L’amministrazione Obama, impegnata a farla finita con il regime di Assad e nel continuo sostegno ai ribelli, ha cercato nelle sue dichiarazioni pubbliche dopo l’attacco, di minimizzare l’influenza delle fazioni salafite e wahabite. All’inizio di settembre, John Kerry sbalordì il Congresso con l’improvvisa affermazione che al-Nusra e altri gruppi islamisti erano minoritari nell’opposizione siriana. In seguito lo ritrattò.
Mentre il regime siriano continua il processo di eliminazione del suo arsenale chimico, l’ironia è che, dopo che i depositi degli agenti precursori di Assad saranno distrutti, al-Nusra e i suoi alleati islamisti potrebbero essere l’unica fazione in Siria in possesso degli elementi per produrre il Sarin, arma strategica in qualsiasi altra zona in guerra che è sempre comoda per negoziare.

Yulia Shesternikova ( Fonte London Review Books)

 

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