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Comune di Prato: Monti intervenga, i cinesi del tessile evadono il fisco per 800 mln

Comune di Prato: Monti intervenga, i cinesi del tessile evadono il fisco per 800 mln

Redazione

C’è chi li teme e chi li aspetta. Mentre i controlli della Guardia di Finanza impazzano in tutta Italia dal Comune di Prato arriva l’invito al premier Monti: “Chiediamo l’intervento del Governo, piu’ strumenti e uomini per combattere un’evasione dilagante. Altro che Cortina, chiediamo ai militari delle Fiamme Gialle di venire a farsi un giro tra money transfer, bar e ristoranti stranieri”. Una provocazione lanciata da Aldo Milone, assessore alla sicurezza urbana e alla polizia municipale, che sembra quasi un grido d’allarme.

“La realtà pratese -dice all’Adnkronos- è diversa dal resto d’Italia. Qui c’è un distretto parallelo del tessile dove ho stimato un evasione annua di circa 800 milioni di euro”. Una città nella città popolata da 12mila cinesi, “ma, si arriva a 40mila contando i clandestini”, dove gli stranieri sfrecciano con potenti Suv e le loro dichiarazioni dei redditi “sono da pensione sociale”. Sconcertanti gli ultimi dati su bar e ristoranti cinesi: “su 250 controlli in 240 hanno presentato una dichiarazione in perdita o con un utile sotto i 5mila euro”.

Numeri che stonano con i dati reali. Solo a Prato, secondo i dati della Guardia di Finanza, ogni straniero spedisce in media 16.760 euro, quasi 1.400 euro al mese. Più di quanto guadagna un operaio. E al danno si aggiunge la beffa: “con questi redditi così bassi pagano meno addizionale comunale Irpef e meno addizionale regionale” e il danno si traduce per il Comune in mancati introiti “per 6 milioni l’anno”, rivela l’assessore.

Guai a parlare di razzismo: “non abbiamo nulla in contrario -spiega l’assessore Milone- se si fa concorrenza in modo corretto”, ma la sensazione è che, al di la dei dati ufficiali, “la cifra ufficiosa di denaro esportata in Cina sia almeno il doppio”. C’e’ chi li nasconde tra valigie e vestiti prima di un lungo viaggio verso casa, chi sfrutta l’invio tramite Internet molto poco sorvegliato e chi si affida ai classici trucchi. Basta entrare in qualsiasi money transfer con soldi e fotocopie di documenti di diverse persone, ed eseguire in più tranche il trasferimento di denaro. Nessun apparente illecito, in caso di controllo. Tranne uno: il fortunato destinatario di migliaia di euro è sempre lo stesso.

“Di fronte a un’evasone spaventosa così non si possono chiudere gli occhi; bene aver abbassato il limite dell’invio di denaro, ma servono strumenti più incisivi; e occorre che il governo metta mano a una legge per regolamentare meglio il settore”.

I due cardini? Più controlli e una riscossione più ‘snella’. “Basterebbero 50 uomini in divisa in più per dare un segnale di presenza forte sul territorio”, insieme a “regole per una riscossione più semplice”. Dopo un intervento degli agenti di Equitalia ai danni di un cinese, “i connazionali che sono andati a pagare per non vedersi auto o merce sequestrata è raddoppiato quel giorno. La vittima ha versato, immediatamente, un assegno circolare da 70mila euro. Ci fa piacere che la Cina compra il debito italiano, il sospetto -conclude tra amarezza e ironia- è che lo stiano comprando con i soldi nostri”.

Yulia Shesternikova Fonte: Adnkronos

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