Campi da Golf made in Cina


Sospesa tra passato e futuro, l’isola di Hainan, nel sud della Cina, si appresta a diventare il centro più stimolante del golf orientale. Tra grattacieli in vetrocemento e zattere in legno, si sta infatti sviluppando un progetto grandioso, che entro due anni darà vita a 23 nuovi campi. Dieci sono già pronti. E sono bellissimi, favoriti dal clima mite, dalla particolare morfologia del territorio e dalla straordinaria offerta turistica del luogo.
A sviluppare questo progetto grandioso c’è la nultinazionale Mission Hills Group, che si è affidata allo studio Schmidt-Curley: il golf è situato nella parte nord dell’isola nelle vicinanze della capitale Haikou. Il resort è una vera cittadella che ingloba, oltre a diversi ristoranti e caffetterie, la gigantesca club house provvista di una moderna Spa, un cinema, una sala da bowling e una attrezzatissima nursery.
A ridosso del lussuoso hotel, si trova poi un parco termale dove le calde acque sorgive vengono usate per il relax e le terapie. Tutti servizi di ottima qualità, che sono comunque un complemento all’attività principale che al Mission Hills di Haikou è indubbiamente il golf: oltre cinquanta chilometri di percorsi, che ricoprono un’intera vallata di origine vulcanica.
L’ufficio del caddie master è una sorta di stazione per bus in miniatura e ad attendere i giocatori ci sono una frotta di giovani caddie e lunghe (e ordinate) file di golf car sotto i cartelli che indicano la direzione per raggiungere il percorso scelto.
Complessivamente il Mission Hills di Haikou offre centottanta buche disseminate di profondi bunker e insidiosi laghetti, con green indecifrabili ed ampi gibbosi fairway che si insinuano sull’antico fiume di lava. La flora rigogliosa e le nere rocce bruciate costituiscono un rough veramente infernale, ma la manutenzione meticolosa e lo splendido design rendono questo luogo un paradiso per golfisti, insomma il luogo ideale per un ritiro “mistico” con sacca e bastoni.
Alberto Benazzi
