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Arabia Saudita: anche commesse nei negozi di biancheria intima

Arabia Saudita: anche commesse nei negozi di biancheria intima

Redazione

Dal 5 gennaio le saudite potranno acquistare la loro biancheria intima senza dover passare da venditori maschi. E’ l’effetto del decreto promulgato a giugno da re Abdallah, autore di prudenti riforme nel Regno ultraconservatore, che permette alle donne di lavorare nei negozi, misura che piace meno ai leader religiosi.
I grandi magazzini hanno avuto sei mesi di tempo per sostituire i loro venditori di lingerie, solitamente asiatici, con commesse donne: “E’ una decisione positiva e coraggiosa. Come molte altre donne ero imbarazzata a dover acquistare la biancheria intima da un uomo che mi faceva domande sulle mie misure”, ha commentato una cliente 37enne.
E’ un altro piccolo passo verso la rivoluzione femminile cominciata con l’assegnazione del voto (anche senza il consenso del marito). Le saudite dovranno tuttavia attendere prima di poter provare gli indumenti intimi sul posto, visto che le camerini femminili sono attualmente vietati. Il ministro del Lavoro, Adel Faqih, ha indicato che la riforma riguarda più di 7.300 negozi e la creazione di 44mila posti di lavoro “rosa”. Già 28.100 donne hanno fatto domanda per lavorare nelle boutique di biancheria intima o di prodotti cosmetici nel Regno. In un secondo tempo, infatti, prima di luglio di quest’anno, il decreto che impone commesse donne si estenderà anche ai negozi che vendono prodotti di bellezza.
La misura non piace invece al mufti Abel Aziz Al-Sheikh, che nel sermone del venerdì ha spiegato che il lavoro di commessa metterà le donne “in contatto diretto” con gli uomini che gestiscono i negozi: “Le donne saranno venditrici e conteranno il denaro – ha dichiarato, denunciando – ciò è contrario alla religione”.

Robert Chang Fonte: APCOM

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