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Acido base, il nostro equilibrio ottimale

Acido base, il nostro equilibrio ottimale

Redazione

L’equilibrio acido-base del nostro organismo è un parametro fondamentale per lo stato di salute dell’essere umano. Spesso però c’è confusione in merito a questo argomento e noi di viversano abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza intervistando Marcello Vendramin, esperto in nutrizione moderna.

Bentrovato Marcello. Innanzitutto vogliamo spiegare ai nostri lettori cosa si intende per equilibrio acido-base?
In natura esistono sostanze acide e basiche. Nel 1909 il chimico danese Sorensen ha introdotto il concetto di PH o potenziale idrogeno (H+), una scala di misura dell’acidità o della basicità di una soluzione. Solitamente il PH assume valori compresi tra 0 (acido forte) e 14 (base forte). Il valore 7 rappresenta il valore neutro e corrisponde al PH dell’acqua distillata a 25°C.
Come si può vedere dallo schema esemplificativo, nel nostro organismo esistono sostanze molto acide come i succhi gastrici, altre invece come l’urina che solitamente hanno un PH vicino 6, possono spaziare da 4.4 decisamente acido a 8.0 decisamente alcalino. Il meccanismo dell’omeostasi consente al nostro corpo di mantenere le condizioni interne relativamente stabili anche se l’ambiente esterno si modifica continuamente. Attraverso una serie di reazioni biochimiche l’organismo tampona e riequilibra i livelli di PH dei liquidi corporei, mantenendo le ottimali condizioni di funzionamento nei vari distretti. Questo meccanismo di autoregolazione del corpo mantiene l’equilibrio acido-base.

Sostanza in condizione di ottimale conservazione

pH

ACIDO CLORIDRICO

0

BATTERIA o PILA

1,5

SUCCO GASTRICO

1,0 – 2,0

SUCCO DI LIMONE

2,4

COCA COLA

2,5

ACETO

2,9

DETERGENTE INTIMO ANTIBATTERICO

3,5

SUCCO DI ARANCIA

3,7

BIRRA

4,5

PIOGGIA ACIDA

4,5 – 4,8

CAFFE’

5,0

TE, PELLE SANA, DETERG. INTIMO LENITIVO

5,5

ACQUA DEIONIZZATA A 25°C

5,5 – 6,0

ACQUA OSSIGENATA

6,2

LATTE VACCINO

6,5 – 6,7

ACQUA DISTILLATA A 25°C

7,0

SALIVA UMANA

6,5 – 7,5

SANGUE UMANO

7,40 – 7,45

ACQUA DI PISCINA

7,2 – 7,8

ACQUA DI MARE

7,7 – 8,3

SAPONE CLASSICO

9,0 – 10,0

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AMMONIACA

11,5

CANDEGGINA

12,5

LISCIVA

13,5

IDROSSIDO DI SODIO

14

Perché è così importante avere il giusto equilibrio acido-base?
Lo svolgimento delle reazioni biochimiche che regolano il nostro metabolismo sono strettamente legate a quello che viene definito equilibrio acido-base. Il mantenimento di tale equilibrio è vitale, anche lievi alterazioni possono risultare estremamente dannose alla salute di organi e tessuti, a volte anche fatali per l’intero sistema.
Per esempio l’urina è un fluido corporeo che può variare molto il suo PH anche in un organismo ben funzionante, mentre il sangue ha un range di variazione minimo da 7.40 a 7.45, al di fuori del quale si verificherebbero alterazioni molto pericolose per la vita stessa del soggetto. Ogni organismo possiede un proprio equilibrio interno, e come per altri fattori che ci differenziano come esseri unici, anche l’equilibrio acido-base non fa eccezione.
Mantenere l’ottimale stato di salute non si significa a priori dover spostare l’equilibrio acido-base verso i valori alcalini. Esistono ricercatori che legano il concetto di salute all’alcalinità dei liquidi corporei, anche se questo in molti casi significa forzare la chimica di un organismo alterandone il funzionamento pur di perorare la causa dall’alcalinità a qualunque costo. Siamo tutti esseri unici, e come tali dobbiamo imparare a conoscerci e ad assecondare le inclinazioni metaboliche e biochimiche del nostro organismo.
Da cosa può essere provocato uno squilibrio del sistema acido-base e che danni provoca al nostro organismo?equilibrio-acido-base-nellalimentazione-
Il sistema acido-base viene influenzato da molti fattori endogeni (interni) ed esogeni (esterni). Condizioni di stress psicologico ed emozionale tendono ad alterare la produzione ormonale e di conseguenza i livelli di PH corporeo mentre della buona musica o delle pratiche rilassanti tendono a ripristinare i livelli ottimali.
L’attività fisica intensa provoca l’accumulo di sostanze acidificanti nel corpo. L’assunzione di alcuni alimenti provoca come reazione l’alcalinizzazione o acidificazione dei liquidi corporei, ed ovviamente l’eccesso degli uni o degli altri determina uno squilibrio. Non esistono alimenti salutari per eccellenza, in quanto ogni alimento potrebbe diventare fonte di squilibrio in quel particolare individuo, a causa di difficoltà digestive, assimilative, intolleranze alimentari, carattere genetico, gruppo sanguigno, tipo di ossidazione e carattere metabolico. I soggetti a carattere parasimpaticotonico tendono verso un equilibrio alcalino mentre i soggetti ortosimpaticotonici tendono verso un equilibrio acido.
Quali sono gli alimenti alcalini e quelli acidi?
Volendo generalizzare si può dire che la frutta e la verdura sono famiglie di alimenti con effetto alcalinizzante anche se alcuni di essi come gli agrumi ed i pomodori sono decisamente acidi, mentre alimenti come le carni, il pesce, i derivati del latte e le uova, i derivati dei cereali e i prodotti da forno, le bibite e gli alcolici sono acidificanti. Mantenere l’equilibrio acido-base significa trovare il giusto compromesso, e per ognuno di noi questo può significare abitudini alimentari anche molto diverse.
Oltre all’alimentazione giusta ci sono altri consigli che vorrebbe dare ai nostri lettori per mantenere un PH corretto per il proprio organismo?
Per favorire il miglior equilibrio acido-base nel corpo i consigli possono addirittura sembrare banali ma sono gli stessi che conducono a delle abitudini di vita sane ed equilibrate:

Attività fisica regolare non intensiva
    Assunzione di acqua regolare e quotidiana
    Riduzione dell’uso di fumo ed alcolici
    Riduzione dell’uso di farmaci
    Pratica di attività antistress: yoga, meditazione, ascolto musica, ecc…

In che modo possiamo capire se il nostro corpo è acido o alcalino?
Il PH può essere misurato chimicamente, sfruttando la capacità di alcune sostanze di modificare il loro colore in funzione del PH dell’ambiente in cui si trovano. Molto spesso gli indicatori si usano supportati su strisce di carta dette cartine indicatrici, le più comuni sono le “cartine tornasole”, che virano dal colore rosa in ambiente acido all’azzurro in ambiente alcalino.
La determinazione del PH delle urine si può praticare al risveglio, con una cartina tornasole inumidita con una goccia di urina dopo aver eliminato il primo getto urinario. Il colore ottenuto consente di stabilire un determinato valore numerico del PH riferendosi alla scala graduata allegata alla confezione delle cartine reagenti.
Monitorare il PH urinario consente di verificare la capacità del corpo di mantenere l’equilibrio acido-base in relazione alle variazioni nelle abitudini alimentari. Anche la saliva è un buon indicatore dei sistemi di regolazione del PH, infatti essa vira molto rapidamente verso livelli di acidità marcata dopo l’assunzione di sostanze acide, ma torna a livelli normali molto rapidamente se l’organismo è in equilibrio. In caso di prevalenza del sistema simpatico il PH tende a rimanere costantemente acido, mentre nel caso opposto in prevalenza del sistema parasimpatico il PH tende a rimanere costantemente basico.
In che modo possiamo capire se nel nostro organismo prevale il sistema Simpatico o quello Parasimpatico?
Il nostro sistema nervoso autonomo si divide in due branche, il sistema Simpatico e quello Parasimpatico, la dominanza di uno dei due sistemi sull’altro inizialmente dipende da fattori genetici. La dominanza del Parasimpatico rinforza l’attività degli organi digestivi e diminuisce l’attività della tiroide e delle ghiandole surrenali, creando una condizione metabolica che favorisce le seguenti caratteristiche:

PH tendenzialmente alcalino
    Sudorazione scarsa e sensibilità al freddo
    Pelle e capelli secchi
    Tendenza alla stipsi
    Ipotensione
    Affaticamento, depressione e/o introversione

La dominanza del sistema Simpatico determina: una maggiore attività delle ghiandole surrenali e tiroidea, una maggiore espulsione di calcio e magnesio per via renale, un metabolismo tendenzialmente acido dovuto alla generazione di maggiori prodotti di fine attività di acido metabolico come l’acido lattico. In generale possiamo dire che in questo caso si manifestano le seguenti caratteristiche:

PH tendenzialmente acido
    Sudorazione abbondante e sensibilità al caldo
    Pelle e capelli grassi
    Evacuazioni frequenti
    Ipertensione
    Iperattività ed estroversione
    Ansietà e/o irritabilità

Possiamo nascere con la tendenza ad avere l’uno che prevale sull’altro ma lo stile di vita può modificare le cose, infatti lo stress acuto ed intenso sia psichico che fisico attivano il sistema Simpatico acidificando il metabolismo del soggetto preso in esame indipendentemente dalle sue caratteristiche genetiche. Quando lo stress dovesse perpetuarsi per un tempo sufficientemente lungo, la condizione “acuta” si tramuterebbe in “cronica” ciò determinerebbe un adattamento del sistema nervoso con conseguente passaggio ad una dominanza del sistema parasimpatico ed una alcalinizzazione del metabolismo.
Il nostro organismo è una macchina meravigliosa alla costante ricerca dell’equilibrio ideale, pensare di voler fissare delle regole e degli schemi preordinati dove alcalinizzare è sempre bene ed acidificare è sempre male, significa pensare di poter controllare tutte le variabili che la vita quotidiana ci propone. Probabilmente la strategia migliore è quella di verificare di che cosa ha bisogno il nostro corpo in quel dato momento, in relazione ai cambiamenti fisici, di stile di vita, ambientali, ecc…

Fonte Viversano

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