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Tumori del colonretto, dieta e stile di vita

Tumori del colonretto, dieta e stile di vita

Redazione

Anna Villarini, biologa e specialista in scienza dell’alimentazione, ricercatrice presso il dipartimento di medicina preventiva e predittiva all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, spiega quali sono i fattori di rischio e di protezione per i tumori del colonretto.

CHILI DI TROPPO – «Molto di ciò che oggi sappiamo sulla relazione fra tumori colorettali e dieta proviene dalle revisioni dellaatt letteratura fatte dal World Cancer Research Fund (WCRF) nel 2007, successivamente aggiornate. Si tratta di una delle più grandi review al mondo. Il primo fattore di rischio è l’obesità, specie quella addominale, quella stessa che porta ad una maggiore mortalità non solo per cancro, ma anche per malattie cardiovascolari».

MOVIMENTO – «Per contro è ormai evidente che l’esercizio fisico svolge una funzione fortemente protettiva. Tanto trascurato, nel cancro del colon è fondamentale. E solitamente la persona obesa è anche sedentaria. Queste relazioni spiegano la difficoltà degli epidemiologi nel definire il peso di un singolo fattore fra quelli che concorrono allo sviluppo della malattia».

CARNI ROSSE – «Fra gli alimenti, uno dei rischi più importanti è il consumo di carni rosse e conservate, non solo bovine, ma anche suine e ovine. In particolare le carni conservate (come i salumi) contengono sostanze (nitriti e nitrati) che nell’intestino possono dare luogo alla formazione di composti cancerogeni, le nitrosammine. Inoltre, è probabile che giochi un ruolo anche il loro contenuto di ferro, che presiede alla formazione delle nitrosammine».

FRUTTA, VERDURA, FIBRE – Diversi studi hanno ormai confermato un ruolo protettivo del consumo di vegetali. «Cereali integrali, legumi e tutte le verdure, fatta eccezione per le patate. Il consumo medio ideale dovrebbe essere di 600 grammi al giorno» precisa Anna Villarini. «Bene anche le fibre, se consumate con l’alimento (vegetali, frutta, e cibi integrali), meno bene se assunte come integratore. Anche se i dati non sono così chiari e molto potrebbe dipendere dal tipo di supplemento, da quelli più “aggressivi”, a base di crusca, a quelli che contengono fibre idrosolubili che a contatto con l’acqua diventano gelatinose».

ALCOL – Da evitare o limitare il consumo di alcol. «E’ coinvolto nel tumore del colon e in tutte le neoplasie del tratto digerente, cavo orale compreso. E non c’è bisogno di essere alcolisti» ricorda Villarini. «Gli effetti negativi sono rilevabili anche per consumi “normali”, lontani da un uso patologico. In generale, non si dovrebbero superare i due bicchieri al giorno da 125 ml per l’uomo e uno per la donna, che ha un diverso metabolismo e per la quale si aggiunge anche un maggior rischio nello sviluppo del  tumore al seno».

Donatella Barus di Fondazione Umberto Veronesi

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