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Paradiso Zen nel cuore di Milano

Paradiso Zen nel cuore di Milano

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Toni pastello e quiete all’interno di un tempio vegetariano. E’ un piccolo paradiso zen annidato nel cuore di   Milano. Il ristorante Joia di alta cucina naturale alla guida di uno grande chef, unico nel suo genere, Pietro Leemann, il primo cuoco vegetariano d’Europa incoronato dalle stelle della prestigiosa guida Michelin. La sua filosofia  combina aspetti etici, sociali ed ambientali. Il punto di partenza è il non voler causare sofferenza agli animali, perchè dietro al piacere di gustare un piatto non ci sia il dolore di altri esseri viventi.
 Ristorante ha un ambiente moderno ed elegante, con colori tenui alternati a legno e pietre. Piatti creativi, gusti che si abbinano, si costruiscono, si saggiano a seconda delle scelte, delle portate, delle salse accompagnate. La cucina come opera d’arte, come pensiero, come espressione di un’epoca, come pietra      miliare. Autentico architetto in cucina, Pietro leemann, ama dare alle sue portate una forma estetica, sfidando, in un certo senso, le leggi della natura. Considerando la cucina come una delle arti più raffinate e complete, tanto da coinvolgere tutti i sensi, vista, udito tatto, gusto, odorato, da Joia l’ arte della tavola non nutre solo il corpo ma anche mente e spirito come possiamo vedere, sentire e gustare uno dei dolci must di Pietro  il “Gong”, una delizia per i cinque sensi attraverso un suono, un arcobaleno dei gusti raffinati. Vermicelli di castagne, salsa di chachi, crumble. La salsa vaporosa al latte oltre a dare una sensazione avvolgente in bocca esalta i sapori consistenze, dolcezza e contrasto di acidità degli elementi che compongono questa conserva che è fatta al momento. Si serve suonando il “gong” prima di lasciare che gli ospiti affondino con il cucchiaio per scoprire sorprese deliziose. Un’esperienza sensoriale davvero completa visto che coinvolge anche l’udito.
Le regole da rispettare secondo il grande chef vegetariano sono semplici: “Lavorare con piacere e con cura, e usare il buon senso innato, che poi corrisponde al dharma, un ordine etico che già istintivamente possediamo. Per esempio, tutti sappiamo nel profondo che l’uccisione è male, che mangiare tanti fritti è male: basta sentire ciò di cui il nostro corpo ha bisogno”
Yulia Shesternikova

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