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Daytona come non ce la saremmo aspettata

Daytona come non ce la saremmo aspettata

Redazione

Daytona come non ce la saremmo aspettata. Dungey a casa per intervento chirurgico, terreno fangoso: vince Stewart, Villopoto è un paio di volte a terra ed è quinto. Dietro il campione della Yamaha, piazza d’onore all’altra YZF di Millsaps, poi Windham e un sorprendente Musquin che ha rilevato efficacemente il ruolo di team leader KTM. Dopo la defezione di Dungey, è il primo giro del main event a segnare la gara di Daytona, parte davanti Millsaps, non piove ma c’è fango quindi si faranno solo 16 tornate; ma giusto nella giro iniziale Vllopoto cade, riparte e ricade quindi per lui gara immediatamente rovinata, passa diciassettesimo di diciannove. Millsaps fa due giri in testa dopodichè Stewart lo supera e rimane al comando fino alla bandiera a scacchi. A movimentare la gara è Villopoto che risale tra fango e doppiati fino a chiudere quinto a 44 secondi. Per il leader del Supercross sono sedici punti comunque importanti visto lo stop di Dungey che lo collocano a quota 221 contro i 192 di Dungey e i 177 di Stewart.
Senza grandi sorprese la 250, si attendeva una nuova prova di forza di Justin Barcia e l’abbiamo avuta. Tutto come da copione, quarta vittoria consecutiva del pilota Honda ma per lui una gara per nulla facile visto che Bagget ha chiuso a 2,5″ dopo una gara tutta a inseguire; terzo Durham che non vedeva nemmeno i battistrada, 56″4 al tragurado.
Della vicenda di Dungey si è appreso ufficialmente solo alla vigilia di Daytona ma l’infortunio è antecedente addirittura la gara di di St. Luois quando in Florida in allenamento è caduto in curva poggiando sulla spalla: la cosa, apparsa inizialmente come una incrinatura, gli ha permesso di partecipare alla prova con un risultato che ha avuto del miracoloso, ma successivi accertamenti col medico personale di  hanno fatto notare che si trattava di frattura. La scelta di Dungey è stata per l’immediato intervento chirurgico (sostenuto martedì pomeriggio scorso) per mettere una piastra nella speranza di tornare all’efficienza fisica il più presto possibile.

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