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Allergie e intolleranze alimentari nei bambini

Allergie e intolleranze alimentari nei bambini

Redazione

Come gli adulti anche il bambino può andare in contro ad allergie ed intolleranze alimentari dopo aver ingerito un particolare alimento.

 Iniziamo col dire che lo svezzamento è, da questo punto di vista, il periodo più delicato. Si dovrebbe sempre procedere per gradi, presentando le categorie di cibi al bimbo una per volta.

intelleranze-alimentari-bambiniMai lasciarsi prendere dalla fretta. Mai prima dei 4 mesi di vita del bambino. Solitamente si introduce un nuovo alimento per volta e lo si da al bimbo per tre o quattro giorni di seguito. In questo modo risulta molto facile riconoscere quali alimenti fanno male al nostro piccolo e quali sono particolarmente graditi. In tutti i casi seguite le istruzioni del vostro pediatra. 

Procedere per gradi è molto importante perchè non sempre le allergie e le intolleranze alimentari provocano delle reazioni evidenti. 

Un bambino affetto da intolleranza alimentare avrà come sintomi prevalenti: diarrea, dolori alla pancia e vomito. 
Alle volte basta questo per capire se un bimbo soffre di intolleranza verso qualche cibo.

Un discorso a parte è quello della intolleranza al lattosio che viene diagnosticata attraverso il breath test, un esame durante il quale il soggetto soffia in un palloncino dopo aver bevuto una soluzione contenente lattosio. La quantità di idrogeno presente nell’aria espirata sarà indice del lattosio non digerito.

Totalmente diversi sono i sintomi in caso di allergia: dermatite atopica, orticaria, asma, difficoltà respiratorie ed anche diarrea (seppur tenda a manifestarsi entro un’ora dall’ingestione dell’alimento incriminato).

Tutte le volte che il bambino presentasse dei sintomi sospetti è doveroso parlarne con il pediatra che spesso prescrive dei test cutanei come il prick test.

 La differenza sostanziale tra l’allergia alimentare e l’intolleranza è quella che, mentre nel primo caso i problemi si manifestano entro un’ora dall’aver ingerito “quell’alimento”, nel caso di intolleranza alimentare i sintomi possono manifestarsi anche dopo diverse ore o giorni di distanza.

Le allergie più diffuse nei bambini sono quella al latte di mucca, all’uovo e alla frutta secca. 

L’intolleranza più comune, invece, è quella al lattosio: uno zucchero presente nel latte e nei suoi derivati.
Cosa fare quando il bambino è allergico o intollerante ad un alimento
Quando si è sicuri che il piccolo è allergico o intollerante ad un alimento è necessario escluderlo dalla sua alimentazione.

 Benchè possa sembrare una impresa difficile e faticosa, non lo è realmente.
Basta solo farci l’abitudine. Infatti si può benissimo vivere senza uova o latte o arachidi o noci.

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Il pericolo si cela anche negli allergeni nascosti. 
E’ risaputo che le proteine del latte si trovano anche nei salumi o in alcuni sostitutivi del pane o nel prosciutto cotto.
 Poi ci sono i formaggi grattugiati che contengono una proteina dell’uovo.
Anche gli oli possono rivelarsi pericolosi qualora non sia specificata la loro provenienza: potrebbero essere stati estratti dalla frutta secca.

 Praticamente è sempre indispensabile abituarsi a leggere l’etichetta PRIMA di dar da mangiare al bambino.
L’intolleranza al lattosio può passare
In alcuni casi l’intolleranza al lattosio non dura per sempre. Ci sono dei soggetti che possono tollerare piccole quantità di lattosio. E tra le altre cose oggigiorno in commercio si trovano dei prodotti a basso contenuto di questo zucchero. Siano essi latti, yogurt o gelati. 

Inoltre questo genere di intolleranza può ridursi con il tempo.
E’ un discorso che vale anche per gli allergici.
Molti bambini allergici guariscono entro i 10 anni. Per questo sarebbe preferibile ripetere i test allergici una o due volte l’anno.
Quando il bambino sta molto male
Cosa fare quando accidentalmente un soggetto allergico dovesse ingerire un alimento a lui non congeniale?
Distinguiamo due tipi di intervento. 

Nel primo caso è probabile che la reazione sia lieve, per esempio con la comparsa di brufoletti, e basta la somministrazione di qualche goccia di antistaminico più la telefonata calma al pediatra.

Se, invece, la reazione è forte e sia accusano sintomi come arrossamenti e prurito, asma e difficoltà respiratorie, allora prendete la penna di adrenalina (precedentemente prescritta dal pediatra) autoiniettabile ed usatela il prima possibile. Poi chiamate il 118 e raccontate il tutto. Fate conto che l’adrenalina entrerà in azione in una decina di minuti, risolvendo i sintomi summenzionati. 

Nel caso in cui non aveste in casa o d’appresso la penna salvavita, chiamate immediatamente il 118 e specificate si tratti di una reazione allergica severa. Nel frattempo se avete con voi dell’antistaminico in gocce, somministratelo al bimbo. E’ possibile utilizzare anche un cortisonico da solubilizzare in acqua. Ma i suoi tempi di reazione sono più lenti.

di Viola Dante ViverSano

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